Turismo

Sostenibilità e valore sociale: le parole chiave dell’agriturismo del futuro

Presentato il primo Rapporto di Ismea-Rete Rurale Nazionale: le strutture agrituristiche sono presidio e tutela del paesaggio agrario, mantengono l’agricoltura di piccole dimensioni nei piccoli comuni e nelle zone svantaggiate. Il 25% delle aziende agrituristiche fa agricoltura biologica

17 novembre 2017 | C. S.

Oltre 115 milioni di notti passate negli agriturismi negli ultimi 16 anni, oltre 310mila ettari di paesaggio curato e fruibile grazie alla presenza delle attività agrituristiche, e oltre 25mila fabbricati restaurati con un significativo recupero del patrimonio edilizio rurale. E poi ancora oltre 260mila aziende con vendita diretta, oltre 3mila aziende con attività didattiche e circa 1.200 aziende stimate con attività sociali. Sono i numeri della multifunzionalità italiana, che da soli basterebbero per testimoniare il valore della diversificazione delle attività in agricoltura. L’incidenza delle attività multifunzionali sul valore complessivo della produzione agricola nazionale passa dal 13,8% del 2000 al 22,3% del 2016. Con questi numeri ha preso il via la sedicesima edizione di AgrieTour, il Salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale che si tiene fino a domenica nei padiglioni di Arezzo Fiere e Congressi. A tagliare il nastro, il Viceministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Andrea Olivero. «Una sostenibilità riconoscibile ed esemplare quella dell’agriturismo italiano che è un modello vero e proprio di multifunzionalità in agricoltura – ha detto il Viceministro Olivero durante il convegno inaugurale – per sostenere questo settore abbiamo lavorato in questi anni con una fitta e concreta agenda politica finalizzata allo sviluppo dell’agriturismo inteso come paradigma della cultura di un territorio, il nostro, che è bello, buono e condiviso». «La forte presenza delle istituzioni – spiega il Presidente di Arezzo Fiere, Andrea Boldi – suggella il lavoro svolto e il valore raggiunto da AgrieTour nei suoi sedici anni di attività, questo è infatti l'unico grande appuntamento in Italia dedicato al mondo della vacanza rurale, una grande vetrina che consente agli addetti ai lavori di scambiarsi informazioni utili per sviluppare un settore che non conosce crisi».

Valore sociale ed economico del settore agrituristico. La sedicesima edizione di AgrieTour si è aperta con la presentazione del I Rapporto Ismea – Rete Rurale Nazionale». Si tratta di un Osservatorio che vuole contribuire a colmare un vuoto informativo e analitico, rendendo maggiormente fruibili ed accessibili informazioni su un tema che si è rivelato un fattore-chiave per la competitività delle imprese agricole. Il Rapporto svolge infatti funzioni di monitoraggio della domanda e dell’offerta, di studio della segmentazione del mercato, di analisi dei fattori di successo e delle criticità, di lettura in chiave strategica per lo sviluppo di nuovi mercati e settori di interesse per le imprese agricole e i territori rurali. Nella relazione di Angela Galasso e Francesco Fratto (RRN – Ismea) si evidenzia come nell’agriturismo, la multifunzionalità trova la declinazione della sostenibilità in termini quali acqua, biodiversità, clima, diversificazione, educazione, inclusione, paesaggio, qualità, suolo e turismo. Le strutture sono presidio e tutela del paesaggio agrario con oltre 310mila ettari con destinazione produttiva e ambientale, coltivati, curati e ospitali e hanno un forte valenza sociale con la creazione di nuova occupazione con 8.159 aziende (36%) a conduzione femminile, con un incremento al Sud del 6,4% rispetto al 2015. Gli agriturismi esprimono, poi, il loro valore nel mantenimento dell’agricoltura di piccole dimensioni dal momento che il 50% delle aziende agrituristiche opera su superfici fino a 5 ettari, in particolare mantengono attività umane nelle aree rurali (spesso svantaggiate) visto che sono 2.624 (63%) i Comuni classificati come aree interne che ospitano almeno un agriturismo e che sono 7.188 (32%) le aziende che si trovano in aree montane. Da non trascurare, inoltre, che un agriturismo su due si trova in Comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti. In termini di sostenibilità, infine, il 25% delle aziende agrituristiche (e delle fattorie didattiche) pratica agricoltura biologica (le aziende agricole biologiche sono il 3,6% del totale, una su ventotto).

La fotografia delle strutture. L’importanza dell’agriturismo si misura anche da alcuni numero come il fatto che il 52% dei Comuni italiani (pari a 4.185 Comuni) ha aziende agrituristiche, per una attività che coinvolge il 22% della popolazione italiana (pari a 13.328.750 abitanti) e il 60% della superficie italiana (pari a 180.538 kmq). Tra i numeri della multifunzionalità emerge come nel decennio 2006-2016 le aziende con offerta di degustazione sono aumentate di 1.990 unità (+75%). Nel 2016 le aziende con offerta di attività ricreative, sportive, culturali sono 12.446 (55% dell’intera offerta); 30 aziende in più (+0,2%) rispetto al 2015. Crescono anche quelle con offerta di degustazione 4.654 (21% dell’intera offerta, era il 19,3% nel 2015); 369 aziende in più (+8,6%) rispetto al 2015 e quelle con agricampeggio 1.342 (+3,8% rispetto al 2015). Dal 2006 al 2016, tra le «altre attività» offerte dagli agriturismi, risultano in forte aumento: le osservazioni naturalistiche (+155%)e i corsi (+87%). Rispetto al 2015 aumentano le proposte di attività all’aria aperta e nella natura: osservazioni naturalistiche (+18,6%), equitazione (+6,9%), escursionismo (+6,2%). Dal 2010 (anno della prima rilevazione) al 2016 le fattorie didattiche sono quasi raddoppiate (+99%). Le attività didattiche nel 2016 vengono proposte da 1.497 agriturismi, aumentati di 95 unità (+6,8%) sul 2005.

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