Turismo 30/11/2015

Non si ferma il boom dell'agriturismo italiano

Il numero delle aziende agrituristiche continua ad aumentare, arrivando a 21.744 unità. La Toscana e la provincia di Bolzano/Bozen si confermano le aree dove l'agriturismo risulta storicamente più consistente e radicato.


Nel 2014 il settore agrituristico vede confermati una tendenza strutturale alla crescita e un elevato potenziale competitivo: il numero delle aziende agrituristiche infatti continua ad aumentare, arrivando a 21.744 unità, 847 in più rispetto all'anno precedente (+4,1%).

Le nuove aziende autorizzate all'attività agrituristica sono 1.677, quelle cessate 830. Rispetto al 2013, diminuiscono sia le nuove autorizzazioni (-20 unità), sia le cessazioni (-444 unità).

Si consolida l'offerta di "pacchetti turistici" integrati con servizi diretti a qualificare l'attività agrituristica rispetto al territorio in cui viene esercitata: sono 8.028 le aziende che svolgono contemporaneamente alloggio e ristorazione, 10.298 quelle che uniscono all'alloggio altre attività agrituristiche, come equitazione, escursionismo, mountain bike, fattorie didattiche, corsi di varia natura e sport.

Sono 1.627 le aziende che svolgono contemporaneamente le quattro tipologie di attività agrituristiche: alloggio, ristorazione, degustazione e altre attività.

Rispetto al 2013, il numero degli agriturismi aumenta in misura maggiore nel Mezzogiorno (+13,1%), in misura più contenuta nel Nord (+2,4%) e nel Centro (+1,7%).

È localizzato al Nord il 41,4% degli agriturismi con alloggio, il 45,0% di quelli con ristorazione e il 42,2% degli agriturismi con degustazione, mentre il 40,4% delle aziende con altre attività agrituristiche è situato nel Centro.

La Toscana e la provincia di Bolzano/Bozen si confermano le aree dove l'agriturismo risulta storicamente più consistente e radicato (rispettivamente 4.052 e 3.145 aziende).

Più di una azienda agrituristica su tre (35,9%) è a conduzione femminile; la maggiore concentrazione si rileva in Toscana, con 1.637 aziende, pari al 40,4% del totale regionale e al 20,9% del totale nazionale.

di C. S.