Turismo

E' NEL TURISMO RURALE LA BANDIERA VINCENTE DEL TERRITORIO

In cerca di un turista consapevole, la moderna agricoltura può contribuire a far fronte ai competitivi modelli turistici dei Paesi emergenti. In un convegno che si è tenuto a Desenzano, sono emerse importanti valutazioni sulle scelte per il futuro: occorre pensare con coraggio a una politica di brand

18 dicembre 2004 | Marco Rossi

La moderna agricoltura gardesana rappresenta ormai una componente essenziale nell'offerta turistica integrata del territorio. Un'offerta finalizzata in maniera sempre più netta a catturare le attenzioni di un turista consapevole ed attento alle prerogative del territorio, che rappresenta il target obbligato di un sistema che non può mettersi in competizione con i modelli turistici dei paesi emergenti. Queste, in estrema sintesi, le conclusioni alle quali è giunto il convegno "Ruolo strategico dell'agricoltura per la valorizzazione ed il rilancio economico del Garda Bresciano", organizzato a Desenzano nel pomeriggio di sabato dall'assessorato all'agricoltura della Provincia di Brescia. Un incontro che ha riscosso l'interesse di una platea da tutto esaurito, evidentemente attratta da questa significativa occasione di confronto finalizzata a valutare le potenzialità inespresse dell'agricoltura come componente importante per il rilancio economico del Garda Bresciano.

Sindaci dei comuni gardesani, esponenti dell'amministrazione provinciale, esperti del settore ed addetti ai lavori si sono confrontati su un tema ormai ricorrente nella discussione ad ampio raggio sul rilancio di un'economia, quella gardesana, profondamente legata al turismo. E dagli interventi dei relatori, pur con differenti sfumature, è emersa una convinzione comune: quella relativa alla necessità di ripensare il modello turistico gardesano, evitando la deriva della "riminizzazione" e spostando l'offerta verso la fascia alta del mercato.
"Per troppo tempo l'agricoltura è stata vista come un'attività marginale nel Garda dei grandi numeri turistici - ha detto Maria Stella Gelmini", assessore provinciale all'agricoltura. "Ma oggi quell'agricoltura ha cambiato volto ed identità, trasformandosi in un vero e proprio presidio di tipicità ed eccellenza qualitativa. Non si può non ricordare che, accanto ai vini di ben tre zone Doc (Lugana, Garda Classico e San Martino della Battaglia), si staglia il profilo di un'olivicoltura i cui vertici qualitativi sono ormai riconosciuti in tutta Europa grazie alla denominazione di origine protetta per l'extra vergine del "Garda Bresciano", ed il paniere si amplia ad altri prodotti come importanti formaggi di montagna, mieli di eccellente fattura, tartufi, per non parlare dei prodotti offerti dal lago. Questi sapori possono e devono diventare bandiera del territorio, rilanciandone le prerogative ed aumentandone il potenziale competitivo. Sono profondamente convinta che il futuro stia proprio nell'integrazione tra queste componenti: per questo ritengo sia giunto il momento di guardare all'agricoltura gardesana con un occhio nuovo, ovvero come ad un comparto portatore di valore aggiunto e di grandi potenzialità per il rilancio dell'economia del nostro lago".

Sempre secondo l'assessore Maria Stella Gelmini, è necessario programmare un percorso per arrivare ad una sinergia tra istituzioni del territorio, industria del turismo e mondo delle produzioni agricole per cominciare a guardare insieme ad un futuro di sviluppo e coordinamento. Gli assi portanti? La pianificazione e la tutela del territorio, la messa a sistema delle peculiarità (agricole, culturali, archietettoniche, ambientali, infrasrutturali) tipiche de Garda, la sinergia sempre più stretta tra pubblico e privato. E se la Riviera dei Limoni, secondo le parole del presidente e sindaco di Limone Franceschino Risatti, "ha già cominciato a fare sistema di territorio con risultati significativi", dalla Valtenesi, e più in particolare dal sindaco di Puegnago Gianfranco Comincioli, è arrivato l'invito a pensare con coraggio ad una politica di brand. "Ci sono troppe sigle, troppi marchi", ha detto Comincioli. Dobbiamo creare un sistema e metterlo in circolo identificandolo con un marchio preciso". A Sirmione del resto si sta già cominciando a ripensare l'industria turistica con un progetto che guarda all'integrazione con l'intero basso Garda. L'agricoltura, rappresentata dai presidenti dei consorzi del Garda Classico e del Lugana Paolo Turina e Paolo Fabiani, è votata all'eccellenza qualitativa ma lancia anche l'allarme per un territorio a rischio. E di difesa del territorio hanno parlato l'assessore provinciale al territorio Aristide Peli e il coordinatore del progetto strategico di sviluppo sostenibile delle Colline Moreniche del Garda Mauro Salvadori.

Tanti attori differenti per una giornata che, ha concluso l'Assessore Maria Stella Gelmini, deve essere considerata come il primo passo di un "laboratorio per il Garda" che come istituzione ci impegnamo a coordinare, con l'obiettivo di dare concretezza e continuità alle idee e ai tanti progetti durante il convegno".

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