Libri
Meglio qui che in riunione, epitaffi dal regno dei vivi
Non è affatto un libro cimiteriale, quello curato da Schatz e Vaglieri. Sfogliandolo si entra prepotentemente nella vita delle persone come se fosse un film sull’Italia di oggi
31 ottobre 2009 | T N
Eâ giunto il tempo di onorare i defunti, visto che il 2 di novembre, secondo il rito cattolico, è il giorno della Commemoratio Omnium Fidelium Defunctorum. Secondo antiche consuetudini fissate nel rituale romano, le comunità parrocchiali procedono in processione verso il Cimitero, per la santa benedizione delle tombe.
E' tempo da dedicare alla riflessione e al raccoglimento. In libreria, fresco di stampa, c'è però un volume che affronta indirettamente il tema della morte con atteggiamento divertente e spensierato. E' stato appena pubblicato da Rizzoli e si intitola Meglio qui che in riunione (link esterno), realizzato a cura di Eugenio Alberti Schatz e Marco Vaglieri.
Si tratta di un agile volume in cui si raccolgono 224 autoepitaffi di italiani celebri e non del nostro tempo. Tra questi vi compare tra lâaltro quello a firma del direttore di "Teatro Naturale", Luigi Caricato. Che recita: âSi tuffò nellâolio senza più riemergere. Ora riposa quieto come lâolioâ.
Un libro divertente e intenso, carico di vita, nonostante il tema rimandi alla morte. E, come recita la quarta di copertina, non è affatto un libro cimiteriale, giacché sfogliandolo si raccoglie la confidenza più intima di ciascuno, potendo così entrare prepotentemente nella vita delle persone come se fosse un film sullâItalia di oggi.
Tra gli oltre 200 epitaffi, si segnalano quelli scritti da Giulio Andreotti, Mario Capanna, Francesco Cossiga, Umberto Eco, Dario Fo, Mario Monicelli e perfino quello di Renato Vallanzasca, ma vi sono anche Roberto Gervaso e Francesco saverio Borrelli, Achille Bonito Oliva e Sergio Cusani, Aldo Grasso ed Eugenio Finardi, Davide Oldani e Giampiero Neri, e tanti, tanti altri italiani celebri e non.
Come sostengono i curatori, è un libro che si apre a un paesaggio meditativo fondato sulla poesia, sul buonumore e sullâintelligenza dellâessere umano. Eâ il caso di crederci, perché si legge tutto dâun fiato.