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Olivo, olivicoltura, olio d’oliva. Guardando al Futuro

Olivo, olivicoltura, olio d’oliva. Guardando al Futuro

I vari contributi presenti nel libro sarebbero stati presentati in una serie di Giornate di Studio che le sette sezioni dell’Accademia avrebbero dovuto svolgere tra marzo e aprile del 2020

30 giugno 2021 | T N

E’ uscito il volume “Olivo, olivicoltura, olio d’oliva. Guardando al Futuro” (Edizioni Polistampa), a cura di di Massimo Vincenzini, Amedeo Alpi, Paolo Nanni.

Il lavoro è dedicato a Franco Scaramuzzi perché, come si legge nella “Presentazione”: Non si tratta di ripercorrere i contributi fondamentali che Scaramuzzi ha dato all’olivicoltura durante tutta la sua carriera di ricerca e didattica. A Franco ci siamo rivolti come ci si rivolge a un maestro che, se autentico, non rappresenta mai un capitolo del passato, ma un interlocutore presente con il quale si rimane sempre in dialogo esplicitamente o implicitamente.

I vari contributi presenti nel libro sarebbero stati presentati in una serie di Giornate di Studio che le sette sezioni dell’Accademia avrebbero dovuto svolgere tra marzo e aprile del 2020, ma che è stato impossibile realizzare a causa dell’epidemia che ha drammaticamente investito il nostro Paese fin dai primi mesi dell’anno e che ci ha privato anche della presenza del vicepresidente Michele Stanca. Il lavoro è frutto di percorso di reciproca condivisione e valutazione, avvenuto anche a distanza, che sempre più connota l’attività dei Georgofili. Anche in questo caso un debito che sempre avremo nei confronti del presidente che per oltre trent’anni ha guidato l’Accademia.

L’olivo, l’olivicoltura e l’olio di oliva rappresentano settori d’interesse dei Georgofili fin dagli albori dell’Accademia. Simbolo dell’agricoltura mediterranea, la storia della coltivazione di questa pianta e del suo prezioso frutto sono legati in modo molto particolare alla Toscana, che è stata culla anche dell’evoluzione scientifica e tecnologica. Dagli studi dei primi Georgofili al trattato sull’olivo di Alessandro Morettini è nella nostra regione che sono state poste le basi per i miglioramenti delle tecniche colturali, dell’elaiotecnica e della qualificazione dei prodotti, diffondendo conoscenze e metodi che hanno posto le linee guida per tutta l’evoluzione nazionale.
Con l’avvio del terzo Millennio le nuove problematiche che connotano tutto il mondo dell’agricoltura e i nuovi contesti in cui gli olivicoltori si trovano a operare impegnano il mondo della ricerca di fronte a nuove sfide. Con questa consapevolezza l’Accademia ha inteso raccogliere aggiornate trattazioni facendo tesoro di contributi che provengono della poliedrica base di competenze culturali e scientifiche dei propri accademici. Si tratta di contributi di sintesi che intendono rivolgersi a un pubblico vasto, per fornire conoscenze validate dal lavoro scientifico ma esposte in modo da renderle punto di riflessione anche al di fuori degli addetti ai lavori dei singoli settori.
L’ampiezza dei destinatari a cui intendiamo rivolgerci rappresenta una precisa scelta che merita di essere sottolineata. I lettori di pagine come quelle che qui pubblichiamo sono infatti tutti portatori di interesse o stakeholders. Lo sono gli operatori del settore produttivo, interessati a conoscere le più recenti acquisizioni della ricerca. Lo sono anche gli amministratori pubblici che sono chiamati a prendere decisioni nel campo delle politiche che riguardano le aree rurali. Ma anche tutti gli appassionati delle tradizionali colture delle nostre regioni posso trovare elementi di comprensione per orientarsi in una selva diviii Presentazione informazione che tanto oggi è diffusa quanto necessita di conoscenze e criteri di valutazione per comprendere ciò che accade sotto i nostri occhi. Non ultimo vogliamo rivolgerci ai giovani che si avvicinano agli studi e alla ricerca in
questo settore, per far comprendere che la più avanzata ricerca richiede solide basi culturali per assolvere a una funzione che è anche di carattere civile.
Scorrendo l’elenco dei contributi è facile rintracciare le scelte tematiche intorno a cui abbiamo raccolto le diverse trattazioni: il rapporto tra storia e prospettive future, le problematiche tecniche della coltivazione dell’olivo e dell’elaiotecnica, i mercati e le politiche agricole. Intorno a questi punti di interesse gli autorevoli Georgofili che hanno offerto la loro collaborazione hanno individuato specifici aspetti da approfondire in una prospettiva che intende guardare al futuro e alle sfide che ci attendono.
Ma c’è un filo rosso che lega il senso di questa pubblicazione e che ha animato il nostro lavoro: la dedica a Franco Scaramuzzi. Una dedica che, anche in questo caso, ha un significato ben preciso. Non si tratta infatti di ripercorrere i contributi fondamentali che Scaramuzzi ha dato all’olivicoltura durante tutta la sua carriera di ricerca e didattica. A Franco ci siamo rivolti come ci si rivolge a un maestro che, se autentico, non rappresenta mai un capitolo del passato, ma un interlocutore presente con il quale si rimane sempre in dialogo esplicitamente o implicitamente. Tutte le trattazioni interpretano questo senso del lavoro che abbiamo inteso realizzare.
I vari contributi sarebbero stati presentati in una serie di Giornate di Studio che le sette sezioni dell’Accademia avrebbero dovuto svolgere tra marzo e aprile del 2020, ma che è stato impossibile realizzare a causa dell’epidemia che ha drammaticamente investito il nostro Paese fin dai primi mesi dell’anno e che ci ha privato anche della presenza del vicepresidente Michele Stanca. Le varie iniziative che erano in programma avrebbero favorito anche il confronto reciproco e la discussione, che tuttavia non è venuta meno nel percorso di reciproca condivisione e valutazione, che sempre più connota l’attività dei Georgofili. Anche in questo caso un debito che sempre avremo nei confronti del presidente che per oltre trent’anni ha guidato l’Accademia.
A chiusura di queste note introduttive intendiamo riproporre l’invito che Franco Scaramuzzi ha rivolto a tutti i Georgofili in più di un’occasione, sintetica espressione del metodo e del fine della nostra Accademia.

Il ruolo di ogni Accademia è quello di diffondere conoscenze e formare coscienze, ma anche quello di fornire elementi utili a tutti coloro che governano a vari livelli e hanno
la responsabilità di fare le dovute scelte tra i possibili indirizzi percorribili. Nel pieno rispetto di ogni libertà di pensiero e di civile espressione, nello spazio e nel tempo, siamo
convinti che si debba soprattutto contare proprio sulla forza della ragione e delle idee. Rimanendo saldamente “con i piedi sulla terra”, come si conviene a Georgofili, cerchiamo
di raccogliere e ascoltare tutte le opinioni, per discuterle e approfondirle in un continuo e aperto confronto di valutazioni, con realismo non trincerato nei limiti dell’oggi, ma
certamente pragmatico e lungimirante al tempo stesso.

Questa inesauribile fiducia nella ragionevolezza e nel dialogo critico rappresenta una delle grandi sfide del mondo della scienza, a cui proprio un’Accademia come quella dei Georgofili ha dato prova e spazio abitabile, favorendo il dialogo interdisciplinare nel più ampio interesse culturale e civile.

Massimo Vincenzini
Presidente dell’Accademia dei Georgofili
Amedeo Alpi
Vicepresidente dell’Accademia dei Georgofili
Paolo Nanni
Coordinatore scientifico del patrimonio storico culturale dell’Accademia dei Georgofili

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