Libri 29/04/2021

Un concerto a più voci per cercare il pelo nell'olio

Un concerto a più voci per cercare il pelo nell'olio

Non c'è peggior difetto di un libro che non riuscire a classificarlo, a incasellarlo sugli scaffali di una libreria. Così è per "Il pelo nell'olio" che oltre la narrazione e la saggistica entra nel cuore e nell'anima del mondo olivicolo-oleario


Può un gruppo su Facebook trasformarsi in un libro? Ci hanno provato Sabrina Pupillo e Cosimo Damiano Guarini con un volume che unisce molte voci nel campo della scienza, della tecnica, dell'imprenditoria e dell'arte, culinaria e non.

E' un percorso ragionato che parte dall'ORGolio di condividere, in tempi di Covid, la voglia di raccontare e raccontarsi, attenti alla veridicità delle informazioni, che in questi tempi spesso è sfuggente, ma senza dimentaticare l'umanità dell'olivicoltura, fatta di storie e passioni.

Nonostante il volume raccolga tante voci, la bravura degli autori è stata, attraverso la formula dell'intervista, fare in modo che non vi fossero solisti ma un coro che cantasse le lodi dell'olio extra vergine di eccellenza nelle sue varie declinazioni e sfumature.

Non è quindi un libro didattico e neanche un insieme di racconti, non è una raccolta e certamente non è un saggio. Non c'è peggior difetto di un libro che non riuscire a classificarlo, a incasellarlo sugli scaffali di una libreria, fisica o virtuale che sia.

In fondo, però, non è un così grave per un volume che non è fatto per restare a impolverarsi in qualche magazzino ma per essere letto, passare di pupilla in pupilla, di mano in mano, come ogni buon libro di culto sa fare.

Certo, non sarà mai un bestseller ma l'importante, come ben sa chi opera davvero nel mondo dell'olio, è arricchirsi più l'anima che il portafoglio.

Una consapevolezza che certamente ha animato gli sforzi di Sabrina Pupillo e Cosimo Damiano Guarini che, invece di oziare sul divano, hanno preferito mettersi in gioco e dedicare il loro tempo all'olivo e all'olio da olive.

Non me ne vogliano gli intervistati, a volte illustri docenti universitari e altrettanto importanti produttori, ma la parte più bella del libro rimangono i disegni dei bambini, purtroppo mesi in fondo, quasi fossero un'appendice. Alcune raffigurazioni sono tenere, come l'olivo raffigurato con la testa di topolino, altre sono vere e proprie piccole opere d'arte, come il disegno di un drago che beve, quasi fosse un gustoso cocktail, l'olio extra vergine da una brocca.

Se proprio si deve fare un appunto a Sabrina Pupillo e Cosimo Damiano Guarini su un volume ben congegnato è proprio quella di non relegare i più piccoli in fondo. Anche loro sono parte del racconto, anzi sono coloro i quali dovranno perpetuare le storie. Meritano dignità ben diversa.

La speranza, per l'umanità tutta, è di non dover aspettare un'altra pandemia per veder realizzato, almeno sulle pagine di un libro, un'unità della filiera così umana e così sentita.

di T N