Libri

UNA PLACIDA IMMERSIONE NEI ROMANZI PER RITROVARE IL FILO DEL DISCORSO

In vista del periodo pasquale, e delle festività che seguiranno a ruota, il nostro critico Antonella Casilli ha selezionato una serie di autori assolutamente da non perdere: Grandes, Vergas Llosa, Oz, Mercier, Yalom

31 marzo 2007 | Antonella Casilli

Antonella Casilli vista da Filippo Cavaliere de Raho

Questa settimana piccolo flash sulla letteratura straniera.
I libri dei quali parliamo sono quelli, tra i tanti letti nell’ultimo periodo
che hanno fatto emozionare maggiormente il recensore.

Almudena Grandes, scrittrice madrilena, si è fatta conoscere in Italia con il suo romanzo d’esordio Le età di Lulù, romanzo erotico divenuto best seller internazionale. Ma di lei è impossibile dimenticare il bellissimo Atlante di geografia umana, edito da Guanda, ora in versione economica, storie intrecciate di cinque donne, grazie alle quali, attraverso ognuna di loro, si conosce oltre all’universo femminile anche la Spagna e tutte le sue peculiarità.
La Grandes torna in questi giorni in libreria con Il ragazzo che apriva
la fila, edito da Guanda. Sono cinque racconti di dolore, di coraggio, di purezza, cinque storie di adolescenza, che danno l’opportunità di vedere il mondo con occhi puri consegnando al lettore un limpido ritratto della società Spagnola confermando la Grandes come scrittrice della sua terra.

Mario Vergas Llosa, invece, a Madrid ha compiuto parte degli studi.
E’ di origini peruviane lingua nella quale continua a scrivere pur vivendo da molti anni a Londra.
La casa editrice Einaudi sta provvedendo a pubblicare l’opera completa. Vergas Llosa ha la capacità di avviluppare il lettore alle trame dei suoi
romanzi e l’ultimo, Avventure della ragazza cattiva, è degno di
stare tra i suoi migliori.
La realtà del mondo europeo e Latino americano dagli anni sessanta alle soglie dei novanta è coniugata a storie d’amore e d’amicizia creando un affresco credibile ed illuminante di quelle storie e di quegli amori.
Solo alla fine il protagonista riuscirà trasporre tutta la sua esperienza nella scrittura realizzando così il suo vero sogno: scrivere.

Amos Oz, anche lui nato negli anni trenta del secolo scorso, è uno scrittore israeliano che pubblica con Feltrinelli.
Non dire notte, l’ultimo romanzo apparso in Italia poche settimane or sono, e già in vetta alle classifiche narra con poetica prosa (è un godimento leggerla) delle difficoltà del rapporto di coppia di un uomo ed una donna che hanno alle spalle sette anni di felice convivenza.
I capitoli sono a voci alternate perché ogni evento è visto dalla doppia visuale maschile e femminile indagando sulle risorse e i limiti dell’amore e della
tolleranza.
La descrizione della vita dei due protagonisti, per essere meglio inquadrata implica una carrellata sulla vita di una piccola cittadina nel deserto del Negev, presentando così vecchi, giovani, immigrati, personaggi buffi e ebrei russi pieni di vitalità.

Pascal Mercier è lo pseudonimo con il quale il filosofo Peter Bieri firma le sue opere di narrativa.
L’ultima, la terza, è Treno di notte per Lisbona, per le edizioni Mondadori.
E’ un opera poderosa, ma il lettore avrà piacere di gustarla, lentamente sino all’ultima pagina.
E’ un romanzo di grandi aspirazioni che parla a tutti di temi semplici ed immensi, come solo le persone dalla sconfinata cultura possono fare possono
fare, sanno fare.
In un epoca in cui il giallo va di moda, e non è più relegato nelle categorie minori della letteratura, il nostro inaugura un filone nuovo, il giallo dell’anima poiché la ricerca interiore si intreccia con misteri contingenti e misteriosi passati. Sullo sfondo la figura di un intellettuale dissidente durante il regime di Salazar.

E' infine la volta di Irvin D. Yalom. Coniugare attitudini professionali ad incursioni nel mondo della narrativa è un’esperienza che dà grande gioia ai fruitori e come nel caso del professor Bieri accade anche con Yalom che insegna psichiatria alla Stanford University e vive e svolge il suo lavoro di
psichiatra a Palo Alto in California, il suo romanzo Le lacrime di
Nietzsche
narra, in una straordinaria opera di fantasia, l’incontro di
Lou Salomè, donna di incomparabile bellezza con il dottor Breuer.
Breuer, su richiesta della musa Salomè sottoporrà Nietzsche alle sue
cure basate sulla convinzione cha la guarigione del corpo passi
attraverso quella dell’anima. Tra i due si instaurerà un fitto dialogo
e solo alla fine Breuer riuscirà a provocare nel grande filosofo una
liberatoria catarsi emotiva.

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