Libri

Un libro sotto l'albero di Natale: "L'olivo a vaso policonico"

Se siete alla ricerca di un regalo per un amico olivicoltore, anche solo un appassionato amatoriale, un manuale come quello di Giorgio Pannelli e Barbara Alfei non può mancare tra i regali. Per cominciare col piede giusto il nuovo anno in oliveto

20 dicembre 2019 | Alberto Grimelli

Mi sono preso il giusto tempo per leggere il libro “L'olivo a vaso policonico” di Giorgio Pannelli e Barbara Alfei, edito da Edagricole.

Quando leggo un libro di olivicoltura non può infatti mancare la caccia all'errore. Non parlo del refuso ma proprio dell'errore concettuale. Non ne ho trovati ma non sono rimasto deluso.

E' stato un piacevole ripasso di molti argomenti, anche in parte sconosciuti persino agli addetti ai lavori. Utilissimo infatti il capitoletto sui dispositivi di protezione individuale per la potatura: casco, visiera/occhiali, guanti antitaglio, giacca colorata, pantaloni antitaglio, scarponi antiscivolo con punta rinforzata e cuffie per la protezione dell'udito. Se pensate che andare così bardati a potare un olivo sia scomodo o ridicolo dovete sapere che è un obbligo di legge e il datore di lavoro ha l'obbligo di assicurarsi che i lavoratori utilizzino tali dispositivi.

Da un po' di basi di anatomia e fisiologia dell'olivo, che occupano ben cinquanta pagine iniziali, abbastanza per fornire un quadro completo dell'argomento, si passa subito alla potatura con un sacco di indicazioni utili, anche per potare olivi antichi. Recuperare i nostri oliveti storici alla produttività è possibile, se si sa come fare.

In decalogo per la corretta potatura, sette semplici regole studiate da Pannelli e Alfei, dovrebbero essere stampate in caratteri cubitali, magari formato poster (ndr per gli autori: idea soggetta a copyright), per poter essere ricordati.

Le due regole che apprezzo maggiormente, si sa, ognuno ha le proprie preferenze, sono: “rinnovare la vegetazione fruttificante con decisi interventi di selezione tra le branche secondarie o terziarie, quando necessario” e “trascurare gli interventi meno determinanti”. Perfetta sintesi e compendio di molte conoscenze agronomiche specifiche.

Il capitolo che più mi ha affascinato, però, è Valorizzare l'olio: il terroir.

E' un po' la summa, circa 50 pagine, delle conoscenze, competenze, riflessioni e concetti acquisiti da Giorgio e Barbara con la Rassegna degli oli monovarietali ma anche con i corsi di potatura, il campionato e le tante iniziative che organizzano. Bellissime le espressioni identità analitica e identità sensoriale. Se ci pensiamo il concetto di identità è molto antropocentrico. Ognuno di noi ha la carta di identità. Il concetto di identità è molto legato a quello di unicità, che è poi lo spirito del terroir.

E infatti: “In olivo varietà – territorio – clima rendono l'olio monovarietale di qualità unico al mondo, impossibile da riprodurre in altre zone del pianeta, con una identità (chimica e sensoriale) chiara e ripetibile, dalle caratteristiche organolettiche distintive molto precise, facilmente riconoscibili non solo da assaggiatori esperti ed addestrati, ma anche da consumatori attenti e sensibili, arricchito di un contesto paesaggistico, storico, culturale e dal fattore umano rappresentato da conoscenza, professionalità, tradizione, passione”.

Niente da aggiungere.

Se volete un'altra ragione per comprare questo libro è la sua concezione semplice, tale da renderlo ideale anche come manuale. E' molto schematico nella propria essenzialità.

Da tenersi vicino per una consultazione rapida ma utile.

E per 47 euro (potete persino trovarlo scontato su molte librerie on line) non potete pretendere di più.

Un utile compagno di viaggio per evitare dispendiosi errori agronomici durante l'anno.

Da avere, da regalare, da leggere, da sfogliare.

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