Libri 06/12/2019

Flos Olei fa debuttare la Hall of Fame, il gotha degli oli d'oliva mondiali

Flos Olei fa debuttare la Hall of Fame, il gotha degli oli d'oliva mondiali

Sono ben 720 gli oli extravergine selezionati da assaggiatori professionisti, 500 i produttori segnalati, provenienti da 53 paesi su 5 continenti. Il Kuwait è la new entry. L'Italia si conferma ai vertici della qualità olearia


Si alza il sipario su Flos Olei 2020, la prima e più importante guida alle aziende di produzione olearia di tutto il mondo e ai loro extravergine. Molte le novità dell’11° edizione del volume nato nel 2010 e curato dall’esperto internazionale Marco Oreggia (che ne è anche editore) e dalla giornalista Laura Marinelli. Sono ben 720 gli oli extravergine selezionati da assaggiatori professionisti, 500 i produttori segnalati, provenienti da 53 paesi su 5 continenti (il Kuwait è la new entry), 85 le cartografie mondiali delle zone olivicole. Più focus sulla tecnica di degustazione e consigli sugli abbinamenti gastronomici. Due le versioni, che dimostrano la portata globale del progetto: italiano-inglese e,
dopo il successo dello scorso anno, italiano-cinese.

Ma la novità più rilevante è la nascita della Hall of Fame, classifica di merito che affiancherà d’ora in poi la storica e ambita The Best. Se quest’ultima premia abitualmente le aziende che, presentando un extravergine di altissimo livello, si sono distinte nelle diverse categorie di concorso, a entrare nella Hall of Fame sono le realtà premiate con i 100/100esimi le quali, dopo un’importante crescita negli anni, hanno ormai raggiunto un traguardo stabile di eccellenza. E dunque alle due spagnole Castillo de Canena Olive Juice e Aceites Finca La Torre (entrambe andaluse) si affiancano le cinque italiane provenienti da diverse regioni: Azienda Agricola Comincioli (Lombardia), Frantoio Bonamini
(Veneto), Frantoio Franci (Toscana), Azienda Agraria Viola (Umbria), Azienda Agricola Biologica Americo Quattrociocchi (Lazio).
“Si tratta di una sorta di Oscar alla carriera - spiega Laura Marinelli - che abbiamo deciso di assegnare a un gruppo di aziende che provengono dai primi due paesi produttori al mondo, per quantità e qualità, ovvero Spagna e Italia. Anche se sono ormai diverse le realtà che si stanno facendo strada nel resto del Mediterraneo e non solo”.

Interessanti novità anche nella The Best, con diversi produttori presenti nella classifica per la prima volta. Tra i 21 premiati (una categoria è a pari merito): 12 italiani, 5 spagnoli, 1 croato, 1 argentino, 1 cileno, 1 sudafricano. Tra i riconoscimenti più ambiti: L’Azienda dell’Anno è la pugliese Olio Intini; il Migliore Olio Extravergine di Oliva dell’Anno è dell’Azienda Agraria Marfuga (Umbria); L’Azienda Emergente è l’Agricola Fratelli Renzo (Calabria); i Migliori Oli Extravergine di Oliva da Agricoltura Biologica sono quelli di Frantoio di Riva (Trentino Alto Adige) e della spagnola Almazara Deortegas (Region de Murcia); il miglior rapporto Qualità/Prezzo se lo aggiudica la cilena Agrícola Monteolivo,
mentre quello Qualità/Quantità l’italiano Frantoio Gaudenzi (Umbria).

Nelle altre categorie troviamo aziende italiane: Società Cooperativa Agricola C.A.B. (Emilia Romagna), Società Agricola Buonamici (Toscana), Madonna dell’Olivo (Campania), Azienda Agricola Le Tre Colonne (Puglia), Olio Mimì (Puglia), Azienda Agricola Ortoplant (Puglia), Olearia San Giorgio (Calabria). Accanto alle spagnole: Aceites La Maja (Comunidad Foral de Navarra), Marqués de Griñon Family Estate e Casas de Hualdo (Castilla-La Mancha), Monva (Andalucía). E dal resto del mondo: Olea B. B. (Croazia), Tokara (Sudafrica), Familia Zuccardi (Argentina).

“L’extravergine italiano - sottolinea Marco Oreggia - continua a essere, qualitativamente parlando, al vertice della produzione mondiale. E questo nonostante la situazione generale nel paese sia allarmante: la scarsa volontà istituzionale di supportare le nostre produzioni, l’abbandono dei territori olivicoli, una qualità e un’offerta nella GDO ormai fuori controllo sono alcune delle criticità che sta affrontando il comparto. Ci si riduce spesso ad agire solo in caso di emergenza, anziché attraverso azioni programmate e continuative”.

Flos Olei 2020 assegna, come di consueto, anche degli Special Awards: tre riconoscimenti a chi, attraverso il proprio lavoro, promuove e diffonde la cultura del settore olivicolo. A essere premiati sono un importatore, un ristorante e un ente internazionale. Quest’anno il Premio L'Importatore dell'Anno va al cinese Tun Seng Loo - Fissler China; il Premio Il Ristorante dell'Anno ai ristoranti Le Silpo e Positano di Kiev (Ucraina), entrambi diretti dallo chef italiano Marco Crivelli; e il Premio Speciale Cristina Tiliacos alla FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nation), con riferimento al programma GIAHS (Globally Important Agricultural Heritage Systems) che tutela il patrimonio agricolo mondiale e che ha mostrato grande attenzione nei confronti dell’olivicoltura, conferendo negli ultimi anni diversi patrocini internazionali.

Ultima novità presente nell’11° edizione della guida è il simbolo della blockchain, strumento in grado di garantire trasparenza e tracciabilità dei processi aziendali.

di C. S.