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L'AVVENTUROSA VITA DELL'EROINA ANTONIETTA IN DIFESA DEI CONTADINI

Emilia Bernardini riporta in forma di romanzo la storia della giovane De Pace, rampolla di una famiglia di proprietari terrieri, e protagonista, in età risorgimentale, di grandi battaglie nella nome della libertà e della giustizia

06 maggio 2006 | Antonella Casilli

Quando si ha un animo forte, conviene operare, o scrivere, o morire
Santorre di Santarosa




Peccato che manchi l’introduzione! Già quella sarebbe stata una bella storia.
Emilia Bernardini, esponente di una famiglia della grande borghesia Gallipolina, nel cassetto segreto di un mobile antico, appartenuto alla sua nonna materna, trova un quadernetto che narra la vita di Antonietta de Pace ad opera di un marito innamorato. Conti e date alla mano non può che trattarsi dell’eroina Antonietta de Pace zia della nonna di Emilia Bernardini.
Da qui al desiderio di tradurre in romanzo l’avventurosa vita dell’eroina risorgimentale il passo è breve specie perché l’autrice non è nuova al mondo della scrittura avendo già pubblicato una raccolta di poesie, pièces teatrali e un altro romanzo, Il sangue degli Orsini, per Piemme.

Mi perdoni, Emilia, se ho svelato un suo piccolo segreto, ma il fortunoso ritrovamento ad opera sua mi sembra un evento degno di essere condiviso.
Del resto, perché il caso avrebbe voluto che il libricino restasse celato ad occhi indifferenti per gli oltre cento anni dalla morte di Antonietta se non per finire nelle mani di chi sapesse leggere tra le righe di una vita?
Antonietta de Pace eroina risorgimentale, mazziniana ed antiborbonica lotta con tutta se stessa per i suoi ideali di libertà e giustizia.
Con una variegata nobiltà di espressioni la Bernardini offre al lettore dei flash back dell’energia dell’anima di Antonietta de Pace.

Solo chi ha avuto la fortuna di vedere il mare di Gallipoli può immaginare tutta la forza interiore che si sprigiona nell’anima di chi vivendo in simbiosi con quelle forze della natura ne assimila la potenza.
Nell’Italia attuale, dove le donne si dividono in paladine delle quote rosa o qualunquiste della politica è delizioso leggere la biografia di quest’eroina risorgimentale che nel silenzio compie ogni gesto con audace creatività.

Ciò che rende straordinaria Antonietta, è la globalità della sua personalità; ed è appunto questa globalità che la Bernardini riesce a trasmettere con un romanzo che, più che storico, può definirsi psicologico, quantunque emerga il profilo di una scrittrice abituata a far uso della storia oltre che dei sentimenti.

Si coglie, nel racconto della Bernardini, l’intento di restituire all’eroina sua ava tutte le emozioni che alla storiografia ufficiale non ha mai interessato mettere in evidenza, e tuttavia fondamentali per capirne appieno la figura umana.
Alla storiografia ufficiale piace ricordare Antonietta che entra orgogliosa a Napoli, al braccio di Garibaldi; in verità, la fiera progressista da' per scontato solo il suo amore per il marito, il pacato Beniamino, compagno di vita, di idee, di battaglie, di sogni.
E quando finalmente siedono insieme, come sempre, nella tribuna del Parlamento di Torino, capiscono che non è quella l’Italia dei sogni condivisi.




Emilia Bernardini, Antonietta e i Borboni, Editore Avagliano, pp. 429, euro 15