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Una guida per orientarsi tra 23 oli Dop e un Igp

Un pratico volume, semplice e di facile consultazione, per fare la conoscenza delle principali denominazioni d'origine dell'olio d'oliva italiane. Dai sapori alla chimica, fino alla storia. Pillole di tipicità

15 giugno 2013 | C. S.

Una guida per imparare a scoprire il valore del vero olio extra vergine di oliva DOP prodotto in Italia. Una mappa del gusto con profili organolettici e consigli per orientare la scelta dei consumatori  verso ciò che più piace, ma soprattutto un aiuto per non prendere fregature da scaffale. Ci ha pensato la Federdop Olio, la federazione degli oli extra vergine di oliva a denominazione di origine protetta che rappresenta gli interessi di 23 dei consorzi di tutela dell’olio in Italia.   Nel Belpaese, su 249 denominazioni riconosciute, ben 43 sono oli extra vergine di oliva. si tratta di una qualità diversa e certificata dal marchio UE della designazione di origine di cui si fregia anche l’IGP Toscano insieme ad altre 42 denominazioni.

La guida, presentata a Roma, raccoglie numerosi contributi di esperti del settore e contiene informazioni dettagliate sulla legislazione. In pole position nella difesa dell’identità territoriale Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, attraverso i suoi organi di controllo: Corpo forestale dello Stato, Ispettorato centrale Repressione frodi e il Comando Carabinieri delle Politiche agricole e alimentari.

I dati IRI infoscan, rilevati dall’osservatorio economico di Unaprol per Federdop  per il mercato dell’olio all’interno di Iper, Super e negozi a libero servizio, evidenziano che il 72% dei volumi di olio venuti all’interno della GDO è rappresentato da olio extra vergine. Seguono per importanza l’olio d’oliva con il 13%; il 100% italiano con il12% e con una presenza vicina, o poco superiore all’1%, gli oli bio e a denominazione.

Nel 2012 i volumi di oli a denominazione venduti registrano un incremento dell’1% in volume e in valore, rispetto al 2011, passando da un livello di 2.735.533 litri ad uno di 2.770.764 litri.

L’analisi regionale delle vendite in volume mostra che il 30% degli oli DOP/IGP venduti attraverso la GDO è acquistato in Lombardia; seguono per importanza l’Emilia Romagna (14%), il Veneto (13%), il Piemonte e la Val d’Aosta (11%), la Toscana (10%), il Lazio (5%). Le restanti regioni mostrano percentuali residuali. Passando ad analizzare i prezzi degli oli e denominazione all’interno della Grande distribuzione si evidenzia che il prezzo più alto è riscontrabile in Trentino, dove nel 2012 mediamente un litro di olio Dop/IGp è stato venduto a 12,37 €. Seguono la Lombardia (10,98 €/lt), il Veneto (10,85 €/lt), la Toscana (10, 51 €/lt)e il Lazio con un livello di prezzo pari a circa 10,40 €/lt.

Sostanzialmente nelle regioni del Nord il prodotto si colloca su livelli di prezzo più remunerativi, “sia in considerazione delle quantità più esigue, sia per una maggiore disponibilità da parte dei consumatori a riconoscere ed “apprezzare” tali produzioni”. Ha riferito il presidente di Federdop Silvano Ferri che ha poi aggiunto questo contesto mostra la necessità di strutturare politiche di prezzo che risultino maggiormente premianti per un prodotto di qualità quale l’olio a denominazione, in modo da poter remunerare adeguatamente gli operatori e riuscire a valorizzare al meglio tali oli”.

Dall’analisi ulteriore del comparto si evince che  il 45% degli oli dop venduti è a private label, come anche un altro 45% è rappresentato da diverse marche minori. Tale situazione evidenzia una polverizzazione dei marchi degli oli Dop e l’impossibilità per gli operatori minori di detenere quote di mercato ragionevoli, soprattutto all’interno delle insegne della Grande Distribuzione.

Nella guida vengono delineati i profili, le tradizioni dei territori di 23 oli DOP e uno IGP associati a Federdop Olio.  “La guida di Federdop punta proprio a stimolare la domanda di un consumatore più esigente verso un prodotto che racchiuda insieme alla qualità anche il concetto di territorio e di origine certa di un olio extra vergine che sappia emozionare”. Ha sottolineato Massimo Gargano presidente  di Unaprol che ha poi concluso “in uno scenario dove tutto sembra sgretolarsi concedersi “qualità”, anche se può sembrare un lusso, in realtà, nella maggior parte dei casi, è la manifestazione di una scelta d’acquisto”.

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