Italia

Il no agli organismi geneticamente modificati arriva ora per decreto

Dopo la discussa sentenza del Consiglio di Stato e il no unanime all’iscrizione del mais ogm da parte della commissione sementi ora è la volta della firma di un nuovo provvedimento anti transgenico

20 marzo 2010 | Graziano Alderighi

Il Ministro dell'Agricoltura Luca Zaia ha firmato il decreto che vieta la coltivazione del mais ogm Mon 810.

“Ho voluto firmare pubblicamente questo decreto perché si tratta di un momento storico per l’agricoltura italiana. Un momento nel quale purtroppo bisogna constatare con amarezza la contrapposizione insanabile fra il partito dei pro-OGM, che conta pochissimi sostenitori, e quello dei contrari agli Organismi Geneticamente Modificati, che sono invece la stragrande maggioranza dei cittadini, oltre il 75% secondo gli ultimi sondaggi e non credo che siano tutti leghisti”.
Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha aperto con queste parole la conferenza stampa, nella Sala Verde del Ministero, per la firma del decreto di stop alle coltivazioni di un mais ogm.

Dopo la sentenza del Consiglio di Stato del 19 gennaio scorso la reazione dell’apparato statale, compatibilmente con i tempi burocratici, è stata fulminea.

La Commissione Sementi Geneticamente Modificate, come prescritto dal decreto legislativo 212/2001, ha bocciato all’unanimità, anche se non se ne conoscono ancora le motivazioni, la richiesta di coltivazione del mais ogm.
Della suddetta Commissione fanno parte due rappresentanti ciascuno del Mipaaf, del Ministero della Salute e di quello dell’Ambiente, oltre che delle Regioni Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Toscana e Veneto.
A seguito della decisione adottata dalla Commissione, che è un organo tecnico-politico, il Ministro Zaia ha deciso di firmare immediatamente il relativo provvedimento ministeriale che ora passerà alla firma dei Ministri Fazio e Prestigiacomo.

Molte le reazioni.

“È questa una decisione esclusivamente politica ed è assurdo che tra i membri della Commissione Sementi che ha negato l’autorizzazione non ci fosse all’interno nessun esponente del mondo scientifico. Certamente però Futuragra non si fermerà, andrà avanti a combattere la sua battaglia all’insegna della libertà e sta già valutando quali le azioni intraprendere” ha affermato il vicepresidente di Futuragra Dalla Libera.
L’associazione pro ogm ricorda intanto che, a livello di normative europee, l’agricoltore che volesse coltivare oggi organismi geneticamente modificati in campo, non è passibile di alcuna sanzione, in quanto il decreto legislativo 212 del 2001 non è mai stato notificato.

"Lo ripetiamo per l'ennesima volta: l'agricoltura italiana, tipica e diversificata, non ha bisogno degli Ogm. E, quindi, accogliamo con apprezzamento la firma del decreto che blocca nel nostro Paese le coltivazioni transgeniche" ha detto il presidente della Cia Politi.

“Esprimiamo forte apprezzamento per la tempestiva firma del Decreto da parte del Ministro delle politiche Agricole Luca Zaia dopo la decisione assunta all’unanimità dalla Commissione sementi che, entrando nel merito, ha negato l’autorizzazione alla coltivazione del mais biotech in Italia.” Ha dichiarato Marini, presidente Coldiretti.

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