Italia
Aumenta l’aggregazione ma diminuiscono le superfici
Anche il Veneto scopre difficoltà e problemi legati al settore ortofrutticolo, con uno scenario in evoluzione. Si aggregano i piccoli, i grandi vanno da soli. Cambia l'approccio al mercato
20 marzo 2010 | Graziano Alderighi
Disaggregazione nellâaggregazione: in due parole, quasi antitetiche, le caratteristiche che emergono dal report di Veneto Agricoltura sulle Organizzazioni di Produttori (OP) ortofrutticole. Lâanalisi, effettuata su dati forniti dalla Regione, mostra che continua a crescere la capacità aggregativa delle OP venete, che arrivano a coinvolgere quasi 5.000 produttori. Paradossalmente però, diminuiscono le superfici investite, che nel 2008 scendono a 13.100 ettari (-3% circa). Se le OP aggregano un sempre maggior numero di produttori, lâimpressione è che si tratti di aziende di piccole dimensioni; probabilmente le più grandi possono, vogliono e pensano di riuscire a âcorrere da soleâ.Anche la produzione concentrata dalle OP è diminuita in termini quantitativi (334.000 tonnellate nel 2008, -10% rispetto al 2007), ma il valore della produzione commercializzata (VPC) è invece in leggero aumento (256 milioni di euro, +2% circa). Ciò è solo parzialmente positivo: infatti diminuisce la quota di valore aggregata dalle OP sul totale della produzione regionale, che scende al di sotto del 27% (nel 2007 era quasi del 28%). Inoltre, considerando che nel 2008 è stata autorizzata una nuova OP, che si è semplicemente staccata da una già esistente, peggiora il dato del VPC medio per OP, sceso a 16 milioni di euro. Le prime tre OP realizzano quasi il 50% del VPC aggregato totale e lâ80% viene concentrato da 8 OP, cioè la metà di quelle autorizzate. Venendo notoriamente considerato come un buon indice di concentrazione il rapporto 20 ad 80 (cioè il 20% delle aziende detiene lâ80% della quota totale), ciò significa che il grado di aggregazione delle OP venete è ancora basso rispetto a quello di altre regioni o altri paesi europei. Qualche dato per i singoli prodotti: i funghi sono il prodotto con il maggior VPC aggregato a livello regionale (33,4 milioni di euro, +7,4%), seguiti a breve distanza dalle mele (32,3 milioni di euro), in calo del 16% in termini di valore rispetto al 2007. Altri prodotti con VPC aggregato rilevante sono le insalate (23,8 milioni di euro, -24%) e le pere (21,6 milioni di euro, -5%), seguiti da fragola (17,3 milioni di euro, stabile) e radicchio (14,9 milioni di euro), in crescita del 17%.Rispetto ai canali di commercializzazione, in leggero aumento le vendite (27% del totale) effettuate direttamente alla GDO (Grande Distribuzione Organizzata). In notevole crescita anche il canale ho.re.ca. (hotel, ristoranti, catering) e lâesportazione, che rappresentano una quota del 27% delle vendite; in calo invece le vendite allâingrosso (mercati ortofrutticoli o centrali di acquisto), la cui quota scende dal 41 al 36%.
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