Italia

E’ venduto ciò che non è in magazzino e che non è stato registrato

Un caso di scuola quello di un’aziende vitivinicola del Chianti che si vedrà recapitare una maxi cartella esattoriale per aver evaso 2,3 milioni di euro

07 febbraio 2009 | Graziano Alderighi

Esiste, anche se in pochi lo sanno, una norma che permette alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Entrate di presumere venduti, in assenza di fatturazione, i beni o i prodotti non rinvenuti in azienda e per i quali non viene fornita idonea giustificazione in merito.

Caso di scuola quanto accaduto recentemente a un’azienda vitivinicola chiantigiana che non ha dichiarato ricavi per oltre 2,3 milioni di euro, Iva per 50mila euro e Irap per circa 40mila euro.

L’azienda, pur avendo effettuato consistenti vendite di prodotti vitivinicoli, destinate sia all’esportazione che al mercato interno, ha omesso di presentare le dichiarazioni fiscali ai fini delle imposte sui redditi, dell’Iva e dell’Irap.

Per il 2008 le contestazioni sono frutto dei riscontri comparati tra i prodotti giacenti in cantina e le risultanze dei registri contabili. Come riportato in una nota diffusa oggi, i controlli sono stati eseguiti con il supporto del personale dell’Ispettorato centrale per il controllo della qualità di Firenze, che hanno rilevato sensibili difformità tra le giacenze inventariate nei registri e le giacenze effettivamente rinvenute in cantina

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