Italia

E Amarone sia, in anteprima! Tutto pronto per il lancio di nuove sfide sul mercato

Si fa largo la convinzione che si tratti di un prodotto dalle potenzialità a breve, medio e lungo termine. Il Consorzio di Tutela della Valpolicella ha annunciato così il raddoppio delle uve messe a riposo

07 febbraio 2009 | Monica Sommacampagna



Piace così tanto che registra un elevato numero di contraffazioni e che inorgoglisce chi lo produce a tal punto da spingerlo a ingaggiare nuove sfide sul mercato. Stiamo parlando dell’Amarone, vino di grande carattere della doc Valpolicella, che è stato protagonista sabato 31 gennaio a Palazzo Giusti a Verona di “Amarone in anteprima 2005”.



Grandi potenzialità
La convinzione che si tratti di un prodotto dalle potenzialità a breve, a medio e a lungo termine ha spinto infatti il Consorzio Tutela Valpolicella ad annunciare il raddoppio delle uve messe a riposo nel 2008 rispetto a quelle nel 2005. Se, infatti, tre anni fa, la produzione di uve per Amarone\Recioto ammontava a 15,9 milioni di kg, l’anno scorso si è arrivati a quota 29,8. Un bel balzo in avanti che Luca Sartori, presidente del Consorzio Tutela Valpolicella, motiva prontamente: “La convinzione diffusa che l’Amarone possa recuperare un anno in più di invecchiamento, l’obbligo del Contrassegno di Stato e, soprattutto, le ultime annate con ottime caratteristiche hanno portato a questa scelta coraggiosa e controcorrente”.

Numeri di tutto rispetto
I numeri del Valpolicella sono oggi di tutto rispetto. Le aziende agricole iscritte alla doc sono 2.478, delle quali 26 inseritesi negli ultimi 7 anni. Di esse 1.635 producono uva per l’Amarone. In particolare sono 395 i fruttai per l’appassimento dell’uva, il valore delle uve prodotte ammonta a 90 milioni di euro. Dal 2001 al 2008 è stato rinnovato il 36% della superficie vitata, la produzione di uve per Amarone o Recioto nel 2008 ha raggiunto quota 29,8 milioni di kg sui 71,8 dell’intera denominazione. 8,670 milioni le bottiglie vendute di Amarone/Recioto (nel 1997, anno che ha segnato l’inizio del successo dell’Amarone eravamo a soli 1,558).

La strada del rigore
Un boom al quale il Consorzio guarda sì con interesse – nell’ottica di affermare la notorietà di questo vino sui mercati italiani ed esteri – ma anche con rigore. Nell’ambito dei controlli Erga omnes sono state consegnate, da luglio a oggi, di 4.400.192 fascette per garantire la tracciabilità. E per tutelare il prodotto oltralpe l’ente ha concluso l’iter di registrazione dei marchi collettivi Amarone e Amarone della Valpolicella in 36 Paesi ritenuti di particolare interesse per la produzione veronese.



Un 2005 molto signorile
Cinquantasei le aziende che proponevano Amarone del 2005 nel corso dell’anteprima nella città scaligera. E se l’annata si è configurata come bizzarra, contraddistinta da alti e bassi di periodi siccitosi e piovosi (a luglio e ad agosto si è registrata una piovosità quasi doppia rispetto alle medie storiche) le uve presentavano tenore zuccherino medio-alto, un quadro acidico sostenuto e una buona estraibilità”. “Nel bicchiere - ha aggiunto l’enologo Daniele Accordini - troviamo un vino elegante, fine e longevo”. Un 2005 molto signorile, insomma, è il bilancio globale dell’annata.

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