Italia

Ormai è guerra sull’Ici agricola

Il Governo preso tra due fuochi. I Comuni chiedono l’introduzione formale della tassa per i fabbricati rurali, le organizzazioni di categoria pronte alla mobilitazione

24 gennaio 2009 | Graziano Alderighi

E’ una guerra di cifre, un braccio di ferro che vede contrapposti i Comuni e le aziende agricole.

Dopo la sentenza della Corte di Cassazione che assoggetta i fabbricati rurali all’Ici (link esterno) è in atto uno scontro sotterraneo con due fazioni che fanno pressione, in egual misur e con eguali strumenti, sul Governo.

Le organizzazioni agricole si dicono pronte alla mobilitazione nel caso i Comuni applichino la tassa, denunciano la doppia tassazione sui fabbricati rurali e evocano fischi scenari nel caso le aziende agricole siano tenute a versare l’Ici.

Confagricoltura, ad esempio, non esclude la mobilitazione degli agricoltori in tema di Ici sui fabbricati rurali, dopo che diversi Comuni già iniziano a intraprendere azioni di recupero, anche per le annualità pregresse, con appositi avvisi di accertamento. La giunta esecutiva della Confederazione, riunita a Roma per esaminare le possibili azioni di protesta, ribadisce che "nella particolare situazione di crisi economica, chiedere al settore agricolo di sopportare un prelievo iniquo, per ammissione dello stesso Esecutivo, come da risposta ad apposita interrogazione parlamentare, e oneroso, fa assumere alla misura un carattere particolarmente penalizzante". Confagricoltura sottolinea ancora una volta, quindi, "l'illegittimità della pretesa che contrasterà in tutte le sedi del contenzioso amministrativo e tributario".

Sull’altro fronte della barricata i Comuni a più alta vocazione vitivinicola rischiano il crack in seguito all'abolizione dell'Ici non compensata da risorse alternative. E' l'allarme dell'associazione delle Città del Vino, che in un comunicato spiega come anche i Comuni vetrina del Made in Italy sono a rischio crack perchè non riescono a far quadrare i conti. Modelli di vita ideali e per questo vetrine a cielo aperto del made in Italy i Comuni d'eccellenza del vino, con l'abolizione dell'Ici, non riescono a far quadrare i loro bilanci, perdendo in funzionalità e in qualità dei servizi ai cittadini.

“L’Ici agricola è una delle nostre grandi preoccupazioni” ha spiegato il Ministro Zaia durante un’audizione presso la Commissione agricoltura di Montecitorio, precisando però che questa situazione è maturata nel tempo, perciò “da qui a dire che la partita è chiusa sarebbe inopportuno e non corretto”. Per cercare una via d’uscita, ha quindi annunciato il responsabile del Mipaaf si sta “ragionando a livello interministeriale, con il ministero dell'Economia, coscienti del fatto che questa è una partita importante la cui rinuncia metterebbe in non poca difficoltà il bilancio dello Stato”

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