Italia
La Regione Campania penalizza i frantoiani? Pronto il ricorso al Tar
Il no a Pop, Por, Psr? Si apre una battaglia in favore di una categoria fortemente trascurata nei finanziamenti pubblici. La denuncia del presidente dell'Anfo Carmine Borreca. "Ciò ch'è grave - dice - è l'avallo delle maggiori rappresentanze agricole"
25 ottobre 2008 | Carmine Borreca
In data 6 ottobre 2008 l'Assocciazione insieme ad un frantoio associato ha presentanto ricorso al Tar Campania chiedendo la sospensiva della misura 123.
Ancora una volta la Regione Campania (dopo Pop e Por), con l'avallo del Comitato di Sorveglianza (composto dalle maggiori rappresentanze organizzative agricole) ha posto paletti e dimensioni tali per cui il 99% dei frantoi oleari della Campania, circa 500, non possono accedere a finanziamenti del Psr.
E' incredibile in momento di crisi quale quella attuale che si pensi a limitare l'accesso a finanziamenti per innovarsi ed essere competitivi, non solo, ma sono preclusi anche tutti gli investimenti finalizzati ad implementare nuova tecnologia, quindi qualità .
E' sufficiente scorrere il bando attuativo della misura 123, sul sito della Regione Campania, alle pagine 8 e 9 dello stesso, per leggere le seguenti
condizioni:
Non sono ammessi a finanziamento i frantoi che moliscono olive per conto terzi.
Non vi è alcuna norma europea o nazionale che dica ciò. In Campania vi sono due o tre frantoi che operano solo conto proprio.
In ogni caso i frantoi per accedere a finanziamento devono prevedere una superficie coperta di almeno 600 mq. e molire almeno 6500 ql. di olive.
Come possono attestare le più grandi industrie di macchine olearie, un frantoio per lavorare 6500 q.li di olive ha bisogno di appena 120 mq.
Quindi si punta in realtà a finanziare capannoni industriali utilizzabili per solo 40 gg. l'anno.
A fronte di tali condizioni ad accedere ai finanziamenti, si presume saranno le
medesime imprese che hanno avuto accesso sia ai Pop che ai Por.
La fase del periodo Por in Campania ha visto, giusto per dare una idea,
approvati solo tre finanziamenti.
Rispetto alle altre Regioni, la Campania è l'unica ad aver previsto tali posizioni.
Basti pensare che la Regione Calabria da' la possibilità di accesso ai finanziamenti solo ai frantoi che dimostrino di molire almeno il 60% di olive per conto terzi.
Infine, la grande delusione, è che con tali condizioni saranno finanziate le industrie olearie con fondi del settore agricolo.
E' stata sicuramente una scelta politica per noi scellerata perché vanifica tutti gli investimenti sia europei che nazionali e regionali, impegnati ed utilizzati per il miglioramento della qualità , poiché si ferma a migliorare le olive e non l'olio.
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