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La crisi dell'olivicoltura della Basilicata: 95% di olive in meno

La crisi dell'olivicoltura della Basilicata: 95% di olive in meno

Annata da dimenticare in Basilicata che ha praticamente visto azzerare la sua produzione, un fatto inedito almeno dal 1990 quando il mancato raccolto delle olive fu causato dalla mosca olearia

11 dicembre 2024 | 11:00 | Graziano Alderighi

La situazione olivicola in Basilicata è di forte crisi perchè il raccolto è stato decimato dalla siccità.

Si è perso il 95% del raccolto delle olive secondo Oprol, cooperativa lucana che conta circa 3.000 soci, di cui circa 2.000 in provincia di Potenza e circa 1.000 in provincia di Matera.

Per avere un raccolto peggiore di questo bisogna risalire al 1990, quando però fu la mosca olearia a decimare la produzione.

La prolungata siccità e le alte temperature nei momenti cruciali delle diverse fasi fenologiche hanno compromesso la produzione olivicola in quasi tutto il territorio lucano, con un particolare ed evidente riferimento  alle aree interne, specie la collina materana dove interi areali si ritrovano  senza prodotto.

L'unico aspetto positivo sono gli alti prezzi delle olive e dell'olio.

Dagli ultimi aggiornamenti la quotazione delle olive è a 170 euro per quintale  ed una quotazione dell'olio extravergine di oliva all’ingrosso di poco sotto i 10 euro.

“Una situazione  – evidenzia Paolo Colonna, presidente Oprol lucana – che ci lascia  ben sperare  per le prossime campagne per un livello di remunerare del prodotto adeguato. Si tratterà di lavorare sempre di più in difesa delle produzioni di qualità e sul prodotto locale tracciato ed in filiera."

Nel frattempo, però, Orprol chiede che la Regione dichiari lo stato di calamità e che i fondi dello sviluppo rurale siano destinati ad aumentare le riserve idriche destinate all'olivicoltura.

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