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L’EMILIA ROMAGNA HA APPROVATO FINANZIAMENTI PER 934 MILIONI DI EURO A FAVORE DELL’AGRICOLTURA

Col nuovo Piano di Sviluppo rurale per il periodo 2007-2013, in aumento le risorse a disposizione che attiveranno investimenti per 1,5 miliardi di euro. I primi bandi dovrebbero essere emanati dalla Regione alla fine della prossima estate

03 febbraio 2007 | Graziano Alderighi

Ammontano a 934 milioni di euro i fondi pubblici (tra risorse Ue, statali e regionali), 75 milioni in più rispetto alla precedente programmazione, di cui potrà avvalersi il Programma regionale di sviluppo rurale 2007-2013 dell'Emilia Romagna, approvato il 29 gennaio dall'Assemblea legislativa della Regione.
Si tratta di risorse che, con la quota di confinanziamento privato, consentiranno di attivare investimenti per una cifra globale di almeno 1,5 miliardi di euro. Un'altra novità rispetto al vecchio Prsr 2000-2006 riguarda Province e Comunità montane che potranno gestire direttamente il 65% delle risorse complessive (in precedenza era il 30%), per tener meglio conto delle problematiche locali.

“Questo piano –ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni - non offre soltanto un sistema di opportunità per il rafforzamento delle imprese agricole e del loro rapporto con il mercato, ma è anche uno strumento per migliorare la qualità ambientale e favorire la crescita generale dell’economia e della società emiliano-romagnola”.

Il Piano si articola in quattro “assi” di intervento: asse 1 “Competitività del settore agricolo e forestale”, che potrà contare su 383 milioni di euro; asse 2 “Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale” (397 milioni), asse 3 “Qualità della vita e diversificazione delle zone rurali” (97 milioni) e, infine, asse 4 “Iniziativa comunitaria Leader” (48 milioni). Altri 9 milioni sono poi destinati all’assistenza tecnica.

“Con questo piano – ha sottolineato Rabboni – non dettiamo una disciplina di comportamenti, ma vogliamo offrire un insieme di opportunità di sviluppo al sistema agroalimentare regionale, con un plus di attenzione in più per i problemi legati allo spopolamento della montagna e all’insufficiente ricambio generazionale in campagna”.

Tra le misure inserite nel Psr per favorire la permanenza degli agricoltori nelle zone appenniniche a presidio del territorio l’aumento del 5% dei contributi dell’asse 1, la triplicazione degli importi delle indennità compensantive per le zone svantaggiate, indipendentemente dall’indirizzo produttivo aziendale e la destinazione di una quota significativa dei pagamenti agro-ambientali. Il programma punta decisamente anche sui giovani, con una dotazione ad hoc di 84 milioni di euro: per favorire il turnover nei campi viene elevato da 15.000 ad un massimo di 40.000 euro l’import del premio di primo insediamento; inoltre i progetti presentati dagli under 40, a parità di altre condizioni, avranno la priorità nell’accesso ai fondi.

Tra gli obiettivi fondamentali del nuovo Prsr 2007-2013, infine, figurano inoltre l’incentivazione delle aggregazioni tra imprese e lo sviluppo della filiera agroenergetica (biomasse, fotovoltaico, solare termico, eolico), in direzione di una maggiore “multifunzionalità” delle aziende agricole.

Il Piano passa adesso al vaglio della Commissione di Bruxelles, che avrà 6 mesi di tempo per esaminarlo ed approvarlo definitivamente. I primi bandi dovrebbero essere emanati dalla Regione alla fine della prossima estate.

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