Italia

ED E' "PRIMOLIO" 2006, LA PROMOZIONE DEGLI EXTRA VERGINI PARTE DALLA CALABRIA

Un laboratorio aperto a molteplici letture, organizzato da "saperi e sapori", quasi un osservatorio permanente di discussione sul difficile e complesso mondo olivicolo italiano. Lanciato l'allarme lebbra per gli olivi, un patogeno che mette a serio rischio le produzioni

11 novembre 2006 | Rosario Franco

Una larga e nutrita partecipazione di pubblico ha registrato questa prima due giorni di “Primolio” che, con i suoi percorsi articolati di promozione e valorizzazione degli oli extra vergini d’oliva di Calabria intende mettere in risalto la tipicità del prodotto. “Primolio”, con le sue manifestazioni articolate, è diventato non solo in Calabria un “laboratorio aperto” una sorta di osservatorio permanente di discussione su quello che è il difficile mondo dell’olivicoltura.

La manifestazione promossa dall’Associazione "Saperi e Sapori", con la collaborazione del Coi, il Consiglio Oleicolo Internazionale, del Mipaf, della Regione Calabria, dell’Arssa, della Facoltà di Agraria di Reggio Calabria e con il supporto tecnico dell’Olearia San Giorgio, è stata inserita nell’ambito del progetto Riom (ricerca ed innovazione per l’olivicoltura mediterranea), coordianto dal Cra-Isol di Cosenza.

La parte dedicata alla convegnistica ha avuto un ruolo estremamente importante e significativo, in quanto in una articolata tavola rotonda si sono confrontati studiosi, politici ed imprenditori agricoli del settore.
Nel dibattito, a cui ha partecipato l’Assessore Regionale all’Agricoltura On. Pirillo, sono state trattate varie tematiche tra le quali ricordiamo: i metodi innovativi di coltivazione, gli aspetti commerciali e di marketing e quelli puramente politici di sviluppo complessivo del settore.

Va rilevato anche l’allarme lanciato da alcuni agricoltori intervenuti nel dibattito, su una delle piaghe che attualmente interessa l’olivicoltura: la Lebbra (Colletotrichum gleosporioides), che rappresenta uno dei patogeni chiave da cui guardarsi nella gestione dell’oliveto. Secondo quanto è emerso, durante la discussione, l’impatto economico può divenire rilevante in alcuni ambienti come quello della Piana di Gioia Tauro. Usualmente l’importanza di questo patogeno viene trascurata a favore di una maggiore attenzione verso altri parassiti.



In alcuni areali, per alcune varietà o in annate umide, con condizioni che favoriscono lo sviluppo e la diffusione dei funghi, il danno può risultare determinante sia a causa delle scarse produzioni, ma soprattutto il prodotto viene ad essere danneggiato sia quantitativamente, che qualitativamente.

Questa prima parte delle giornate internazionali per la valorizzazione dell’olivicoltura mediterranea, si è conclusa nell’azienda agricola dei Fratelli Fazari a San Giorgio Morgeto con le prove dimostrative di raccolta meccanica e di trasformazione delle olive in olio e a seguire con la festa popolare alla fine della quale sono state premiate 14 aziende calabresi la cui selezione è stata affidata al giornalista specializzato Marco Oreggia autore della guida: “Gli extra vergini del mondo”.

Alle prove dimostrative di raccolta meccanica, hanno partecipato numerose ditte costruttrici di macchine per l’olivicoltura provenienti da ogni parte d’Italia. Va rilevato che, rispetto al passato, per ciò che concerne la raccolta meccanica dall’albero, elemento essenziale per ottenere un prodotto di qualità, ultimamente si stanno registrando significativi progressi anche se le varie problematiche ad essa connesse non sono state ancora del tutto risolte.



Tutta l’iniziativa aveva un particolare significato per ciò che concerne l’aspetto dell’informazione, in quanto era prioritariamente finalizzata a migliorare il bagaglio delle conoscenze tecnico scientifiche degli addetti ai lavori. In effetti, i vari momenti di dimostrazione e discussione di queste giornate dell’olio, sono serviti a promuovere le innovazioni tecniche esistenti nel settore, mettendo in risalto vari aspetti tra cui anche quello commerciale, sulla scia degli attuali orientamenti e delle forti pressioni che vengono dalle organizzazioni dei consumatori.

Grazie agli organizzatori, è stato possibile trasmettere agli operatori del settore, rilevanti indicazioni di tipo tecnico, economico e politico che sicuramente incideranno positivamente su quelle che sono le prospettive future dell’olivicoltura e dell’olio extra vergine d’oliva calabrese.

Abbiamo chiesto a Domenico Fazari, presidente di “Primolio–Saperi e Sapori” le sue impressioni su questo importante settore e su gli impulsi positivi che, questa manifestazione, la quale ormai ha raggiunto un certo accreditamento sia a livello nazionale che internazionale, può dare per il miglioramento e lo sviluppo del comparto.

“Oggi, più che mai - ci dice Domenico Fazari - l’olivicoltura ha bisogno di continuare nel profondo e radicale cambiamento strutturale già avviato da qualche anno. E’ un processo lungo e difficile che comunque bisogna attuare,anche per l’orgoglio che hanno alcuni di essere operatori della terra, consapevoli di instaurare con essa un rapporto basato sugli aspetti tecnologici e sulle risorse umane ed economiche, peraltro indispensabili, per sviluppare concretamente il settore.
L’obbiettivo da raggiungere - continua Fazari - è quello di migliorare le condizioni di vita sia dal punto di vista economico che sociale delle popolazioni dedite a questo importante e vitale comparto produttivo. Va comunque detto che il suo avvenire dipende senz’altro dalla capacità che avranno gli imprenditori olivicoli ad adeguare gli impianti e le tecnologie al fine di qualificare e valorizzare il prodotto olio.
Questo nuovo appuntamento - conclude Fazari - così come è avvenuto negli altri anni, serve per far capire a tutti ed in particolare agli olivicoltori, che per essere competitivi bisogna rinnovarsi continuamente. Occorre quindi rimboccarsi le maniche per correggere i punti critici e rimediare alle trascuratezze del passato, a cominciare dalla cura degli oliveti e, soprattutto, di proseguire poi con le giuste scelte nella commercializzazione, rivedendo nel contempo molti aspetti della filiera olivicolo olearia”.

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