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LA STORICA "FIERA DEL LEVANTE" A BARI ABBANDONA L’AGRICOLTURA A SE STESSA. POCO DISTANTE, UNA UTILE “PROVA IN CAMPO” DI ALCUNE MACCHINE E ATTREZZATURE RIPAGA GLI ANIMI
Assai deludente la settantesima edizione della celeberrima fiera campionaria, oramai ridotta a pura passerrella per i politici. Solo presso l’azienda regionale pugliese "Papparicotta", per una iniziativa indipendente dall'ente fiera, si sono potute verificare alcune importanti novità per le operazioni colturali dei comparti cerealicolo, viticolo e olivicolo
16 settembre 2006 | Francesco Caricato
IL TRAMONTO, A LEVANTE, DI UNA STORICA FIERA
Si conclude domenica 17 settembre - dopo nove lunghi giorni, come da calendario - la settantesima edizione della Fiera del Levante. Una manifestazione storica, è vero, con un passato glorioso, ma oggi, nella realtà dei fatti, è come se non fosse mai iniziata. Sì, perché da settantâanni a questa parte è solo nel periodo interessato della guerra che ci fu un blocco di unâedizione della manifestazione, dovuto appunto al corso degli eventi bellici. In questâultima edizione gli eventi bellici però non câentrano affatto, eppure, visto il disastroso decadimento dellâultima edizione, si può ben affermare che la celebre campionaria della Fiera del Levante è proprio morta.
Le finalità reali della manifestazione si sono perse per strada; lâunica attenzione , semmai, viene solo dal mondo politico, come sempre puntuale a ritagliarsi una vetrina. Sì, proprio così: una fiera destinata nelle intenbzioni ad essere punto di incontro tra chi produce e chi acquista questâanno è diventata solo vetrina e passerella per la classe politica, e nulla più.
La manifestazione, per carità , è ricchissima di eventi cerimoniali e convegni, di sprazzi folcloristici e tavole rotonde, di conferenze stampa e incontri sindacali, ma, a parte ciò, nessuno tra coloro che organizza questa grande vetrina del Mezzogiorno che si sia reso conto della scarsa presenza di espositori, oltre che di una esigua affluenza di visitatori.
Si dice con toni enfatici che il Meridione vada continuamente aiutato, e forse dicendo ciò si pensa a come sostenere tali vetrine con le relative passerelle da riservare alle forze politiche. In realtà non ci si rende conto di aver perduto una grande occasione di riscatto, abbandonando la Fiera a se stessa.
Eâ desolante vedere come si riesca a distruggere così facilmente ciò che è stato costruito nel tempo. Il settore agricolo, sempre ben rappresentato, oggi invece quasi non si scorge: il visitatore abituato alle precedenti edizioni, rimane esterrefatto.
UNA VALIDA ALTERNATIVA ALLA FIERA: UNA "PROVA IN CAMPO"
Per fortuna, nonostante la scarsa organizzazione della Fiera del Levante, è emersa una idea imprenditoriale di tutto rispetto, con Domenico Inchingolo, titolare della concessionaria New Holland in Andria, il quale, proprio in coincidenza con lâevento fieristico, ha pensato bene di proporre in modo efficace, il 9 settembre scorso, alcune prove in campo presso lâazienda agraria regionale âPapparicottaâ.
Già dalle prime ore del mattino, come buona tradizione agricola vuole, si sono svolte numerose prove in campo, prima condotte dal personale aziendale della ditta Inchingolo, impiegando come forza lavoro le nuove trattrici di ultima generazione della New Holland serie TN/A, le quali impiegano motorizzazioni tecnologicamente avanzate rispettose dellâambiente (Euro 4), con cui si riduce notevolmente il consumo di carburante ma non viene diminuita tuttavia la potenza.
Le trattrici, corredate con svariate attrezzature - portate, semiportate, trainate - sono state descritte e illustrate da Inchingolo ai numerosi partecipanti.
Dopo tali prove, sono stati gli stessi agricoltori i veri protagonisti dellâevento, ponendosi alla guida delle macchine, e constatando dunque di persona le caratteristiche precedentemente descritte, e ponendo i quesiti del caso ai vari rappresentanti delle aziende che esponevano.
Tra le aziende partecipanti che corredavano le nuove trattrici New Holand, vi erano attrezzature sia per il comparto cerealicolo, sia viticolo, sia olivicolo.
Lâazienda Spedo ha presentato uno scavallatore interceppo con vari utensili intercambiabili che si applicano allo stesso corpo macchina, e in anteprima assoluta un prototipo di vibratore per la raccolta di olive.
Altre aziende presenti come Celli, Agriworld, Agricola Nocese, eccetera, hanno destato lâinteresse dei partecipanti, e in particolar modo lâazienda Salentina Agri Perrone di Guagnano, in provincia di Lecce, produttrice di gruppi irroranti a cannone: durante la prova in campo ha presentato il modello PrM 850 PDCI, una macchina polifunzionale composta da due gruppi ventola con diffusore âcannoniâ indipendenti e orientabili grazie a pistoni idraulici governati dallâoperatore che ha la possibilità di muoverli i un raggio di 90° per cannone, coprendo così un raggio dâazione di 180°.
I cannoni diffusori permettono la distribuzione della miscela irrorante a 50 ml su piano orizzontale e 20 ml in verticale, ed è inoltre possibile variare le portate dâacqua ottimizzando anche i consumi.
La prova in bianco, eseguita in un oliveto di circa 50 anni, ha evidenziato la perfetta distribuzione in
questo caso di sola acqua, sullâapparato fogliare, con la copertura uniforme di tutta lâintera pianta evitando così passaggi successivi nellâaltro filare, e riducendo i consumi idrici.
Ascoltando infine Domenico Inchingolo, su cosa ne pensasse della manifestazione da lui organizzata, mi confida che il titolo da assegnare a una simile manifestazione non è, banalmente, âprova sul campoâ - come ha fatto stampare sulle locandine e sulle brochure della manifestazione â ma, âaiutare il passato con il futuroâ. Già , perché âil più antico lavoro degli uomini, lâagricoltura, è stato supportato dalle più futuristiche tecnologie al fine di realizzare modelli di aziende agro-colturali ad alto tasso tecnologico e innovativo con conseguente riduzione dei tempi di lavorazione, sicuro risparmio energetico e riduzione dei costi dâesercizio, e investimenti mirati con i quali riunire tali prerogative nel massimo compendio possibile.â