Italia
Miele italiano non al top qualitativo a causa di una annata anomala
Dal concorso Tre Gocce d'Oro – Grandi Mieli d'Italia alla manifestazione Apimieli, il prossimo marzo, per passare dal giudizio tecnico sui Millefiori a un riscontro percettivo più edonistico e di gradevolezza lasciato ai consumatori
27 settembre 2019 | Elisabetta De Blasi
La stagione apistica è stata drammatica. Il maltempo e le temperature fredde fino a fine giugno hanno costretto buona parte degli apicoltori a nutrire le famiglie anche in primavera, a vederle morire di stenti, a sperare in poche giornate di bel tempo almeno per la loro sopravvivenza.
Nonostante tutte queste difficoltà che, come in ogni mestiere che è fatto in sincronia con la Natura, possono capitare, la presenza di mieli al concorso più importante della Penisola non sono diminuite.
Il Premio Tre Gocce d'Oro – Grandi Mieli d'Italia dedicato a Giulio Piana, ha registrato 1011 mieli presentati da parte di 440 apicoltori. Le regioni più rappresentate sono state la Lombardia e la Puglia con 112 campioni, a seguire Piemonte con 92 campioni, Sardegna 80 campioni, Emilia Romagna 77 campioni e Sicilia 68 campioni. Una grande percentuale degli apicoltori che si sono messi in gioco, circa il 40% si sono presentati per la prima volta e questo la dice lunga sulla mutata attenzione ad un mestiere che oggi più che mai diventa simbolo di attenzione alla Natura. Il pregio del Premio, che l'anno prossimo festeggerà la quarantesima edizione, è stato negli anni di offrire agli apicoltori un riscontro sul proprio lavoro anche in termini di analisi melissopalinologiche e polliniche, restituendo un'immagine sicuramente professionale di un lavoro considerato tutto sommato semplice.
I numeri dei premiati ci raccontano di quanta strada ci sia ancora da fare per la qualità e la correttezza di prodotto, ma, come dicevo prima, bisogna considerare l'annata anomala.
Solo 16 mieli hanno ricevuto le prestigiose Tre Gocce, 148 sono stati premiati con Due Gocce e 211 con
Una Goccia, grazie al lavoro delle 16 giurie con 79 Esperti in Analisi Sensoriale iscritti all'Albo e coordinati dal mirabile lavoro di Lucia Piana. Cinque sezioni speciali hanno permesso di valorizzare meglio il lavoro dei territori: le sezioni I Grandi mieli di Sicilia e I Grandi mieli di Puglia, in collaborazione con l'Associazione Regionale Apicoltori Siciliani (ARAS) e LlAssociazione Regionale Apicoltori Pugliesi (ARAP) hanno posto l'accento sulle produzioni territoriali specifiche di queste due regioni; la sezione I Mieli Slow, dedicata ai mieli dei Presidi, ha messo in gara i Mieli di Alta Montagna Alpina, i Mieli dell'Appennino Aquilano e i Mieli di Ape Nera Sicula con 40 campioni in concorso; la sezione sui Mieli da Agricoltura Biologica, che valorizza pratiche più ecocompatibili, ha totalizzato 156 prodotti; infine I mille mieli, I millefiori mira a selezionare per ciascuna regione, il millefiori più votato dalle giurie tecniche, sottoponendolo poi al giudizio del pubblico di consumatori in occasione di Apimell a marzo prossimo, per avere anche un punto di contatto ed un riscontro sulla percezione prettamente 'professionale' della gradevolezza di prodotto.
Il Concorso Tre Gocce d'Oro – Grandi Mieli d'Italia si riconferma come il punto di riferimento nazionale per la cultura condivisa di prodotto. La guida è scaricabile gratuitamente dal sito dell'Osservatorio Nazionale Miele https://www.informamiele.it/document/guida-tre-doro
Per ultimo vorrei ricordare che pagare più caro il miele quest'anno, è doveroso e vi racconta della sua autenticità.
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