Italia

Olio d'oliva Igp Toscano a 1,99 euro? Le speculazioni continuano

L'offerta in alcuni punti vendita della provincia di Firenze è un sottocosto di fine stock ma, a pochi giorni dalla pubblicazione degli esiti dell'inchiesta della procura di Grosseto, c'è chi ha gridato allo scandalo. Abbiamo così risentito il presidente del Consorzio Igp, Fabrizio Filippi

05 aprile 2019 | Alberto Grimelli

Ci risiamo, olio extra vergine d'oliva Igp Toscano offerto a prezzo incredibili: 1,99 euro per mezzo litro.

A tanti è sembrata quasi una provocazione, a pochi giorni dalla pubblicazione degli esiti dell'inchiesta della procura di Grosseto sul falso Igp Toscano.

Il prezzo, infatti, non è neanche lontanamente accostabile ai costi di produzione dell'olio extra vergine di oliva in Toscana, in nessuna condizione.

Si tratta, va detto, di un olio della campagna olearia 2017/2018, in cui il termine minimo di conservazione indica la fine di aprile 2019.

Residui di magazzino offerti a prezzo stracciato al consumatore che però rischiano di far passare un messaggio errato, una percezione di valore del prodotto lontana dall'eccellenza e dall'esclusività, caratteristiche che, per i numeri dell'olio toscano, dovrebbero essere la norma.

E' inevitabile allora dover interpellare nuovamente Fabrizio Filippi, presidente del Consorzio dell'olio Toscano Igp.

- nuovamente prezzi pazzi per l'olio Toscano Igp, finirà mai questa deriva?
Appena siamo stati informati dell'offerta, abbiamo attivato il nostro sistema di controlli e chiesto spiegazioni al produttore. Ci ha assicurato che non ha fatto una vendita sottocosto e che l'iniziativa è stata autonoma dell'insegna della Grande Distribuzione, nello specifico Unicoop. Ovviamente abbiamo anche effettuato un campionamento per i dovuti riscontri sul mantenimento delle caratteristiche di Igp Toscano del prodotto in vendita.

- davvero il Consorzio non può fare nient'altro?
Il Consorzio non ha poteri di intervento nelle negoziazioni commerciali tra operatori o sulle iniziative della Grande Distribuzione. Possiamo attivare controlli sulla rispondenza del prodotto alle caratteristiche del disciplinare di produzione. Nel caso specifico è evidente che i tempi dell'offerta sono talmente brevi che impediranno qualsiasi iniziativa di contrasto reale, anche se il prodotto non fosse conforme.

- quindi il Consorzio si arrende?
Non ho detto questo. Le armi che abbiamo sono limitate, però, non mi nascondo dietro a un dito. So benissimo che l'operazione commerciale, per quanto legale, è un danno d'immagine per l'olio Toscano. Siamo nell'epoca social e della condivisione. La diffusione di simili prezzi fornisce un'immagine distorta del valore del prodotto, specie all'estero, e mette in difficoltà gli operatori seri che applicano una politica di valorizzazione. Questa promozione mi ferisce ancora di più, come produttore, ancor prima che come presidente del Consorzio, perchè fatta in Toscana da parte di un'insegna della Grande Distribuzione toscana. Non è possibile farci male da soli...

- allora guerra alla Grande Distribuzione?
Il Consorzio non ha né vuole avere nemici ma non possiamo neanche passivamente sopportare simili operazioni quando tutti gli sforzi, energie e fondi sono indirizzati alla valorizzazione. In questo senso chiederemo anche l'aiuto e l'appoggio delle istituzioni, a partire dalla Regione Toscana. Non è possibile preservare le nostre colline olivetate e frenare l'abbandono se poi un olio certificato viene venduto a prezzi stracciati. Ne va della credibilità dell'intero sistema. Poi occorre alzare l'asticella della qualità dell'olio Toscano Igp.

- come volete alzare la qualità dell'Igp Toscano?
Il Consorzio sta adeguando il disciplinare di produzione, ormai vecchio di vent'anni, e speriamo che l'iter si possa concludere prima della prossima campagna olearia. Inoltre stiamo pensando a una categoria premium dell'Igp Toscano, magari con un nome di fantasia legato alla mitologia greca dell’olio, che abbia connotati di eccellenza riscontrabili dalle analisi di certificazione, come può essere un alto contenuto in polifenoli, che vada persino oltre il concetto di nutraceutico e i claim salutistici. Un vero e proprio Toscano Plus.

- alziamo la qualità e poi scopriamo che non viene adeguatamente remunerata?
E' il mercato che chiede di alzare la qualità. Sul fronte prezzi, chiederemo un codice di autoregolamentazione agli associati per non scendere sotto una soglia di prezzo equa e remunerativa per la filiera. Simile impegno lo chiederemo anche alla Grande Distribuzione. Poi vedremo ovviamente chi ci sta.

- una simile operazione potrebbe essere bocciata dall'Antitrust...
Sappiamo che un simile codice di autoregolamentazione non potrà essere legalmente vincolante ma moralmente ed eticamente sì. Ovviamente il Consorzio sarà in prima fila per premiare le realtà che proteggono il territorio e la Toscana attraverso comportamenti virtuosi che non si limitano al campo o al frantoio, ma arrivino fino a scaffale, chiedendo che le istituzioni le supportino con noi.

- e magari punire chi sgarra?
Il rispetto della legalità non si discute. Chi sbaglia deve pagare, ieri, oggi e domani. Sui temi della valorizzazione, però, vorrei si innescasse una logica win-win. Più vengono adottati comportamenti virtuosi e più benefici se ne traggono. Incentivi e non repressione.

- al consumatore che trova a scaffale Igp Toscano a 1,99 euro cosa dice?
Al consumatore dico che il Consorzio c'è: vigila e verifica. Ma il consumatore deve stare attento a cosa compra, leggendo bene l'etichetta. E' necessaria consapevolezza. Un olio a un mese dalla scadenza naturale non esprimerà le sensazioni e le emozioni che ci si aspetta da un extra vergine Toscano. E' come acquistare un'auto con 300 mila chilometri, può essere di una marca blasonata, ma sempre 300 mila chilometri ha...

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