Italia

Nasce un tavolo di concertazione tra i vini della Valpolicella e le famiglie dell'Amarone dell'arte

23 agosto 2012 | C. S.

Come anticipato a gennaio, nel corso di Anteprima Amarone 2008, il Consorzio Tutela Vini Valpolicella, attraverso il proprio Cda, ha deciso la costituzione di un tavolo di concertazione per individuare linee condivise sulla gestione futura della denominazione. Un passaggio che è stato ritenuto di fondamentale importanza, alla luce della discussione interna maturata tra chi auspica una limitazione della quantità di Amarone e Ripasso (tale da mantenere prezzi e valore aggiunto più elevati grazie al prestigio dei singoli marchi) e chi è convinto che lo sviluppo delle quantità abbia portato ad una valorizzazione complessiva delle produzioni e ad una ricchezza equamente distribuita sul territorio.

Consolidare il successo dell’Amarone e tutelarne la produzione, unitamente a quella delle altre denominazioni della Valpolicella, sono i punti fermi a cui guarda il Consorzio nell’istituzione del tavolo, i cui argomenti cardine verteranno su:

- l’osservatorio continuativo vini tutelati dalla doc valpolicella, che non è un elenco dei prezzi di vendita delle aziende, ma un’analisi statistica dei vini afferenti alla denominazione presenti nella GDO in Italia e su otto mercati esteri, così da valutarne il reale posizionamento e quindi la percezione che di essi ha il Consumatore;

- il nuovo ruolo e le nuove funzioni attribuite dalla legge al Consorzio a cui spettano le attività, con funzioni ERGA OMNES, di gestione e programmazione del potenziale produttivo, promozione e valorizzazione della denominazione, oltre che di tutela e vigilanza. Una sfida che chiama tutti a collaborare in nome di una garanzia estesa a tutti coloro i quali concorrono al successo della filiera;

- il valore di Brand della denominazione e la sua sinergia con i marchi privati.

Il Presidente Christian Marchesini con il Consiglio di presidenza del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella e Sandro Boscaini, in rappresentanza dell’Associazione delle Famiglie dell’Amarone d’Arte che riunisce 12 tra i più storici produttori, hanno affidato a Davide Gaeta, produttore socio del Consorzio e docente universitario, il ruolo di coordinatore della discussione fra gli esponenti della filiera nell’ambito dell’ambizioso programma di valorizzazione della denominazione di origine Valpolicella. Scopo dell’incarico sarà la realizzazione di un programma comune, in stretta relazione con la Direzione ed il Consiglio, di scelte strategiche e comunicative tra brand aziendali e collettivi anche alla luce dei risultati che emergeranno dall’osservatorio prezzi internazionali dell’Amarone.

Davide Gaeta, docente presso l’Università degli Studi di Verona, con cattedre in Economia dell’impresa vitivinicola e politica vitivinicola, è una figura molto conosciuta nel mondo del vino. Tra gli studiosi più accreditati e qualificati del settore, ha sempre affiancato alla propria carriera di docente importanti esperienze manageriali e noti incarichi istituzionali. La nomina del prof. Gaeta ha trovato unanime consenso anche in virtù della sua qualifica di Produttore di Amarone, titolare della Società Agricola Eleva a San'Ambrogio in Valpolicella, socia del Consorzio.

Soddisfazione da parte del Presidente delle Famiglie Storiche dell’Amarone Sandro Boscaini, che valuta positivamente il fatto che la discussione prenda il via sotto l’egida dell’autorevolezza di Davide Gaeta, oltretutto amico dell’Amarone e di chi lo produce. “Il tavolo si rende necessario – evidenzia – perché, nonostante il buon operato del Consorzio, all’interno di esso ci sono di fatto due anime. Da una c’è parte chi, come le Famiglie Storiche, si è sempre adoperato perché l’Amarone fosse sinonimo di un prodotto ineccepibile, posizionandolo all’apice nel mercato, ed elemento traino di tutti i vini della Valpolicella, volontà queste espresse in uno specifico manifesto nel quale i soci si riconoscono. E’ stato questo incessante lavoro, che ha prima elevato e poi mantenuto il prestigio del prodotto, a decretarne il successo, di cui si sta avvantaggiando anche chi, rappresentando la seconda anima, è più interessato a sfruttarne la fama per un mercato di più largo consumo, spesso senza un’adeguata attenzione a quell’eredità che ha fatto dell’Amarone la bandiera del territorio.”

“Un’occasione da cogliere per sviscerare le problematiche della denominazione e appianare le divergenze”, anche per il Presidente del Consorzio Christian Marchesini, il quale auspica che il tavolo di concertazione sia l’abbrivio per dare forma alla visione futura della denominazione e alle sue prospettive. “Il professor Gaeta è conosciuto e apprezzato da tutti per la competenza e l’equilibrio che lo contraddistinguono. – afferma – Siamo convinti che l’apertura del tavolo sarà anche un’occasione per incrementare la collaborazione con l’Università di Verona nella direzione di creare un polo enologico veronese di alta qualità.”

 

 

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