Gastronomia
La Sagra degli Umbrichelli di Monteleone d’Orvieto si racconta nel piatto
Conosciuti in altre zone della Penisola con il nome di pici o strozzapreti, gli umbrichelli sono un gustoso tipo di pasta fatta rigorosamente a mano con farina ed acqua. L’appuntamento con la Sagra torna puntuale dal 7 al 16 agosto, con dieci serate all’insegna del gusto e dell’allegra condivisione delle tradizioni di una volta
09 agosto 2019 | C. S.
Ogni estate, come per magia, un’intera comunità si ritrova intorno al proprio piatto più rappresentativo. La Sagra degli Umbrichelli di Monteleone d’Orvieto non è solo uno degli appuntamenti gastronomici più attesi in Umbria, ma rappresenta molto di più: è diventata il fulcro aggregante della “Rimpatriata”, la festa che dal lontano 1965 accoglie i paesani emigrati che qui tornano per trascorrere le ferie. Nel grazioso borgo medievale in provincia di Terni, l’appuntamento con la Sagra torna puntuale dal 7 al 16 agosto, con dieci serate all’insegna del gusto e dell’allegra condivisione delle tradizioni di una volta.
Conosciuti in altre zone della Penisola con il nome di pici o strozzapreti, gli umbrichelli sono un gustoso tipo di pasta fatta rigorosamente a mano con farina ed acqua: viene realizzato un impasto ben amalgamato, dal quale si prende un pezzettino di pasta che si allunga muovendo le mani sulla tavola fino a formare uno spaghetto grosso ed irregolare, proprio come un lombrico: a Monteleone appunto “l’umbrico” con l’apostrofo. In tempi passati, quando in tavola si era costretti a fare economia e a puntare sul lavoro manuale, le massaie del posto ne preparavano in gran quantità, da condire con sughi semplici a seconda di ciò che offriva l’orto.
Oggi, a tanti anni di distanza, nei giorni che precedono la Sagra tanti volontari si riuniscono nei caldi pomeriggi estivi per preparare gli umbrichelli, e nei sughi che li condiscono si può ritrovare tutto il sapere della cucina del posto; ricette e segreti antichi, tramandati di generazione in generazione, danno vita a piatti prelibati e raffinati, memoria delle cene conviviali di un tempo celebrate nei campi al termine di una faticosa giornata di lavoro. Alla Sagra gli umbrichelli saranno proposti in tantissime varianti: all’aglione, all’amatriciana, al ragù, al sugo d’oca, con funghi e tartufo e con olio e parmigiano; e a completare il ricco menù ci saranno antipasti della tradizione, secondi, contorni, dolci e delle specialità deliziose che variano di serata in serata.
Nel pomeriggio del 16 agosto andrà poi in scena uno dei momenti più attesi: quello con il Corteo Storico che, prendendo a riferimento lo Statuto del 1407, rappresenterà la vita del Castello di Monteleone nel periodo medievale tra il Trecento e il Quattrocento. La suggestiva cerimonia vedrà protagonisti figuranti in costume dell’epoca, che impersoneranno le principali figure del tempo, a partire dai conti di Montemarte e di Marsciano che in varie occasioni si videro contrapposti nel dominio del territorio.
Nel ricco programma ci sarà inoltre spazio per mostre, spazi dedicati alla cultura, alla danza, ai balli e alla musica dal vivo, con spettacoli ogni sera. Sarà una buona occasione anche per scoprire uno dei borghi più suggestivi dell’Umbria, arroccato su un colle che domina le propaggini meridionali della Valdichiana. A Monteleone meritano una visita la Chiesa parrocchiale dei SS. Apostoli Pietro e Paolo, che custodisce la pregevole tavola della Madonna con Bambino tra i santi Pietro e Paolo di un allievo del Perugino; e ancora la seicentesca Chiesa del SS. Crocifisso, la torre dell’orologio e il torrione, di origine medievale, splendido belvedere su Umbria, Toscana, Lazio e Valdichiana. Senza dimenticare il settecentesco “Teatro dei Rustici”, ricavato dal palazzo signorile sede del Podestà o del Vicario che nel medioevo veniva generalmente inviato da Orvieto, compreso tra le “Meraviglie italiane”. Partendo da Monteleone d’Orvieto, inoltre, è possibile visitare nell’arco di pochi chilometri Città della pieve, Montegabbione, Orvieto, Perugia, Arezzo e Cortona.
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