Quo vadis 05/07/2019

Tra food e natura, l’estate è fresca sull’Appennino parmense

Tra food e natura,  l’estate è fresca sull’Appennino parmense

Il Parco dei 100 Laghi è un’oasi verde costellata di pascoli, specchi d’acqua, foreste, aziende agricole dove si producono alcuni dei gioielli della Food Valley. Tra artigiani del gusto, piatti di stagione e antichi casali ristrutturati, l’Appennino parmense offre una scusa perfetta per evadere dall’afa estiva


L’irresistibile richiamo del fresco si fa sentire: mentre le città diventano bollenti, ad appena qualche decina di km da Parma si apre un paradiso fatto di pascoli in fiore, boschi resinosi, sentieri che si perdono nel verde, antiche pievi, agriturismi e fattorie. Siamo sempre a Parma, Città creativa per la gastronomia Unesco, ma allo stesso tempo ci troviamo in montagna, tra laghi e foreste, nel cuore della Riserva della Biosfera dell'Appennino Tosco-Emiliano. È la doppia natura dell’Appennino parmense, un rifugio per amanti della natura e della gastronomia in cerca di mete originali. Una montagna dolcemente ondulata, accarezzata da una brezza piacevole: la stessa che entra dalle finestre, nelle sale di stagionatura, conferendo l'aroma particolare e inconfondibile al Prosciutto di Parma. 

E proprio inseguendo i sensi, l’olfatto, il gusto, ci si inoltra in questo territorio, cuore selvaggio della Food Valley, alla scoperta di antiche architetture, parchi naturali e percorsi adatti a tutti, esplorando botteghe di artigiani e locandieri, soci del Club di Prodotto Parma City Of Gastronomy. Siamo nell’area che comprende il Parco dei 100 laghi e i dintorni, inserita dall'UNESCO nel programma Riserva Biosfera MAB, per la conservazione delle risorse e dello sviluppo sostenibile nel pieno coinvolgimento delle comunità locali. La Riserva si estende tra Schia, Monchio e il Monte Sillara, Corniglio, Tizzano, Palanzano, il Parco del Monte Fuso. Dove la collina diventa Appennino si producono e si stagionano il Prosciutto di Parma, il Parmigiano Reggiano, altri dop edeccellenze locali, si cercano tartufi e molto altro.

Partiamo dal Parco dei 100 laghi, area naturale protetta di oltre 12mila ettari, tra Corniglio e Monchio delle Corti: tanti ambienti dai 400 ai 1650 metri, un paesaggio costellato di specchi d’acqua, torbiere, crinali selvaggi, dove si aggirano caprioli, aquile, cinghiali, martore, perfino lupi e più in basso, faggete, prati e pascoli dove l’uomo vive in perfetta armonia con la natura. E borghi immersi nel verde: come Corniglio, dove, non solo pascola la pecora Cornigliese, presidio Slow Food salvato dall’estinzione, ma si può anche gustare la Spongata di Corniglio, versione locale – tra le più famose - di un dolce farcito dal pronunciato sapore speziato.

di C. S.