Quo vadis
Tradizioni antiche per un turismo moderno: la transumanza
Il turismo dell'esperienza si nutre e si coltiva anche attraverso il recupero di tradizioni antiche, come quella della trasmumanza. Dalla Puglia al Molise. Trecento capi bovini di razza podolica e marchigiana saranno accompagnati da quattrocento ragazzi
23 maggio 2016 | T N
La transumanza è la migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori.
Oggi rivive grazie alla la famiglia Colantuono, custode dell'unica forma di transumanza orizzontale ancora attiva in Italia.
Dopo il 1447 divenne la principale fonte economica per molti paesi abruzzesi e tale rimase fino alla fine del 1800. Nella metà del XV secolo, non meno di tre milioni di ovini e trentamila pastori percorressero annualmente i tratturi.
Oggi saranno "solo" trecento capi bovini di razza podolica e marchigiana ad attraversare i territori pugliesi e molisani.
Nella quattro giorni di cammino e le quattro notti di bivacco sono protagonisti una ventina di mandriani che assicurano il rientro in Molise dei bovini che, passati sei mesi nel pianoro pugliese di contrada Foresta di San Marco in Lamis, dove oggi ha sede l'azienda di famiglia, tornano in Molise alle alture di contrada Acquevive di Frosolone. A supportare questo presidio di tradizione dall'Agenzia di Sviluppo Rurale Moligal.
Quest'anno anche le scuole parteciperanno all'evento. Oltre 400 ragazzi, molti provenienti dall'Abruzzo, altri molisani, cammineranno su una parte di tratturo, vivendo le esperienze di mandriani e pastori, compresa la colazione rurale, e saranno presenti allo spettacolare arrivo dei bovini nel centro storico di Frosolone fino alla masseria.
E' possibile seguire la trasumanza anche attraverso la pagina Faceboob "transumanza 2016".
Non solo un percorso tradizionale e rurale ma anche culturale, riscoprendo le radici di tradizioni antiche e vivendo il territorio che le ha animate da secoli.
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