Quo vadis
La Calabria dell'olio vuole crescere ed entrare nell'olimpo delle eccellenze
Duemila chilometri e più per conoscere i segreti dell'olio. Una splendida regione olivicola che, grazie al lavoro incredibile di donne serie e coraggiose stanno facendo uscire la Calabria da un antico oblio, per riscuotere il successo che merita
15 gennaio 2016 | Fausto Borella
Lo spunto per parlare della Calabria, come regione olivicola della sua (ri)nascita mi viene da una telefonata ricevuta due mesi fa, quando avevamo aperto con la nostra accademia Maestrod’olio le iscrizioni per il corso alla scoperta degli oli di eccellenza in sei lezioni che si sarebbe svolto a Lucca dopo poche settimane.
Mela, l’anima della mia accademia, mi dice cha al telefono c’è un ragazzo che vorrebbe fare il corso a Lucca. Bene rispondo, da dove chiama; da Fossato Jonico in provincia di Reggio Calabria. Sul momento penso a uno scherzo di Maurizio Pescari o dei soliti buon temponi che ogni tanto mi chiamano per farci due risate. Siccome ero di buon umore, rispondo volentieri.
In breve, il giovane Giovanni, nipote di un vecchio frantoiano calabrese, che nel 1919 aveva creato il primo molino con le macine in pietra, voleva conoscere i segreti per produrre un olio extravergine di eccellenza. Per sei lezioni questo ragazzo ha preso l’aereo e si è fatto duemila km ogni volta, per raccontare un mondo mai visto prima. I suoi racconti sono stati impressionanti e affascinanti nello stesso tempo, anche se a volte un po’ sconcertanti: il frantoio di famiglia apre ogni anno a novembre e lavora olive sane, belle e pulite dei pochi olivicoltori che credono in un extravergine dai profumi decisi, verdi e vegetali. Poi è usanza aspettare. Qualche settimana, fino a diversi mesi, perché raccogliere le olive in alberi con chiome che raggiungono i dieci, dodici metri non è fattibile e quindi si aspetta la primavera così le olive cadono a terra e poi i contoterzisti arrivano, comprano l’olio a 2 € e lo rivendono a chi di dovere. Giovanni è stato uno studente modello durante il corso, attento, curioso e appassionato. Ha compreso che fuori dal suo territorio c’è un mondo fatto di attenzione e cura per un prodotto, come l’olio extravergine che sta diventando una necessità fondamentale per tutti gli appassionati. Ma senza andare troppo lontano, Giovanni ha scoperto che esistono realtà calabresi davvero uniche, spesso a conduzione femminile come l’azienda Doria guidata da Alessandra Paolini, che da anni riesce a produrre monovarietali e blend di una finezza e di un’ eleganza estrema.
Proprio in questi giorni abbiamo assaggiato una Nocellara Messinese con sentori di pomodoro verde, rosmarino e sensazioni di limone ammalianti. Consuelo Garzo, che a Seminara in provincia di Reggio Calabria cura le sue 4.000 piante di Ottobratica e Sinopolese, riportando al consumatore, sfumature di mentuccia e una persistenza gustativa straordinariamente amaricante.
A Lamezia Terme, Scarlett Cristiano in un’areale di 8.000 piante ha creato una Carolea in purezza sia biologica sia Dop davvero eccellente, che merita di essere esportata in tutto il mondo. Dalle sensazioni di carciofo e mandorla amara, fino a una speziatura dolce in bocca di pepe rosa e cannella.
Per ultima, ma solo per una carrellata che non rende giustizia a queste donne di Calabria, brave e coraggiose, vorrei ricordare Rita Licastro dell’azienda agricola Santa Tecla che ha messo nel cassetto la sua laurea in giurisprudenza per curare 14 ettari di piante secolari ereditate dai nonni e che oggi le rendono giustizia perché gli oli prodotti sono di una rara bontà.
Questa è una storia vera, di una splendida regione olivicola che, grazie al lavoro incredibile di donne serie e coraggiose stanno facendo uscire la Calabria da un antico oblio, per riscuotere il successo che merita. Continuate così e non mollate!
Potrebbero interessarti
Quo vadis
Lana in Alto Adige, il paradiso della sostenibilità

L’ospite che si trova a trascorrere una vacanza a Lana in Alto Adige viene coinvolto in un approccio rispettoso dell’ambiente, sviluppando così una maggiore sensibilità da applicare una volta tornato a casa.
28 aprile 2025 | 18:30
Quo vadis
Le splendide fioriture primaverili in Corea

A partire da aprile, Seoul diventa la capitale della bellezza primaverile con i suoi iconici ciliegi in fiore. Luoghi suggestivi come il parco di Yeouido, la Namsan Seoul Tower e il fiume Han diventano il palcoscenico perfetto per ammirare la fioritura che abbellisce la città
31 marzo 2025 | 17:00
Quo vadis
Dal cuore dell’Emilia-Romagna un mese di eventi dedicati alle erbe della longevità

Ogni domenica si potranno scoprire i segreti delle erbe della longevità con visite guidate e laboratori di tisane presso il Giardino delle Erbe di Casola Valsenio. Parallelamente, sempre la domenica, sarà possibile partecipare a “Caterina, l’acqua di lunga vita e altre ricette”
15 febbraio 2025 | 16:00
Quo vadis
La centralità della mela per la regione di Lana in Alto Adige

Il sommelier delle mele organizza degustazioni in cui guida i partecipanti ad analizzare diverse varietà di mela, mettendone in risalto l’aroma, la consistenza, il sapore e proponendo degli abbinamenti di cibo sia dolce che salato
13 febbraio 2025 | 16:00
Quo vadis
A Rio Pusteria un nuovo percorso panoramico che unisce natura e accessibilità per escursionisti e ciclisti

Lungo 7,8 km, offre facile accesso e splendidi scorci tra il torrente Valles e le foreste. Lungo il tragitto si possono ammirare scorci affascinanti e la natura tipica della zona, offrendo momenti di relax e contemplazione
24 ottobre 2024 | 10:30
Quo vadis
Spiagge bianche dell'Alabama: un tesoro nascosto sulla costa del Golfo

Grazie al clima mite autunnale, le spiagge bianche dell'Alabama offrono relax e avventura, tra acque cristalline, storia e natura incontaminata
10 ottobre 2024
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o RegistratiAdele Scirrotta
16 gennaio 2016 ore 08:52non importa la dimensione, quello che conta è la purezza , è il carisma e la bellezza per le proprie passioni. Adele Scirrotta
francesco diletto
16 gennaio 2016 ore 18:56Bellissimo articolo. E' vero, la Calabria ha immense potenzialità da esprimere, se poi si considera la quantità prodotta nella regione, seconda solo alla Puglia, ci sarà da divertirsi.