A regola d'arte 10/11/2016

Con l'olio extra vergine di oliva si può osare e persino sostituire la Nutella

Con l'olio extra vergine di oliva si può osare e persino sostituire la Nutella

Usare l'olio extra vergine di oliva come vuole la tradizione, in ricette e piatti stereotipati, è troppo banale per voi? Allora si può pensare di innovare, magari preparando una semplicissima crema spalmabile di cioccolato e nocciole, salutare e molto gustosa. Tutto in pochi minuti


Prendete dei calamari..
Trita pepe, ruta, poco miele, salsa, vino dolce cotto e gocce d'olio.
Da servire con un contorno di “ carote in un altro modo”
Cucinerai le carote lessate e affettate nella salsa di cumino con poco olio e le servirai

Queste ricette non sono certamente mie, ma di Marco Gavio Apicio, che è stato un gastronomo dell'antica Roma, vissuto a cavallo fra il I secolo a.C. ed il I secolo d.C., descritto come amante dello sfarzo e del lusso dalle fonti, una autorità della gastronomia dell’epoca.

A quei tempi si usavano salse forti e salate per dare sapore ai piatti, piatti strutturati, con gusti decisi, forse per superare la mancanza di qualità o la bassa conservabilità delle materie prime.

Anche se il giudizio sull’olio da olive era già altissimo, veniva utilizzato con parsimonia, con il giusto rispetto, era, già allora, considerato un medicinale ma era anche utilizzato come condimento.

È cambiato qualcosa nei secoli?

Il bagaglio culturale è fondamentale per le nostre scelte, non voglio imporre le mie convinzioni, è soltanto una questione di consapevolezza.

Le ciambelle fritte delle colazioni della mia infanzia non sono più le stesse da quando non vengono più fritte nello strutto, le rimangerei volentieri perché fa parte dei miei ricordi.

Sapendo che l’olio extravergine d’oliva è più sano degli altri oli o grassi idrogenati, perché non preferirlo?

Non siamo abituati ad usarlo? Non sappiamo come usarlo? No!

È un prodotto nuovo con mille sfumature (si è evoluto) e appartiene alla tradizione, trasmette emozioni. Dobbiamo conoscerlo! Fa parte della nostra cultura, esiste una tradizione culinaria tuttora in uso nel mediterraneo sull’olio da olive. Il ciambellone della nonna veniva fatto con lo strutto o con l’olio.

Non dobbiamo inventare nulla!

Ai tempi di Apicio erano più consapevoli … è mai possibile?

È il marketing industriale a spingerci all’utilizzo di grassi idrogenati o di scarso valore nutrizionale ma procura alti guadagni visto i basso costo.

La parola d’ordine è armonizzare, sperimentare, usare prodotti sani e utili alla nostra salute.

Rompere gli schemi.

La mia generazione è cresciuta con una nota crema spalmabile, che ha l’olio di palma raffinato, adesso dicono sia sostenibile ed estratto a freddo…. Non è la presenza dell’olio di palma che mi disturba, è averlo raffinato, manipolato, privato di tutta la parte buona del frutto, trasformandolo in un mero lubrificante plasmabile.

Io non voglio essere plasmato!

Ho la grande responsabilità di educare mia figlia ad una alimentazione corretta (anche nel ricordo di mia nonna che ci preparava dolci fantastici con prodotti sani), cosa non sempre e facile contro la pubblicità i luoghi comuni e le mode.

Avete mai provato a fare da soli una crema al cioccolato spalmabile a casa vostra? Con olio extravergine logicamente. Io si!

Ingredienti:
Nocciole tostate e sbucciate 160gr
Cioccolato fondente 150gr
Miele mille fiori 40gr
Olio extravergine d’oliva Villa Magra Frantoi Franci -150gr
Una Banana verde

Procedimento: Macinare nel frullatore le nocciole finemente, aggiungere 100gr di olio, la banana verde e frullare finché non si ottiene una crema.
Sciogliere la cioccolata con il restante olio e mischiare nel frullatore le due parti in modo omogeneo. Per renderla ancora più morbida aggiungete altro olio.
Provate e ditemi cosa ne pensate, una spalmabile fresca, fatta a crudo.

Se la banana vi ha lasciato un po’ sorpresi, pensate che finora è stato utilizzato olio di palma raffinato: un lubrificante!

di Piero Palanti

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Commenti 1

Nicola Coppola
Nicola Coppola
15 novembre 2016 ore 00:27

Egr. signor Palanti, l'olio di palma non è mai sostenibile perchè per la sua produzione si distruggono le foreste di Indonesia e Malesia incendiandole e liberando nell'atmosfera quantità enormi di CO2 ( l'Indonesia è il terzo produttore al mondo di gas serra dopo Cina e Stati Uniti ). Inoltre si distruggono ecosistemi di specie vegetali ed animali ( specialmente gli orango ). Questi incendi continuano senza interruzioni da oltre 15 anni con la complicità di governanti compiacenti che, in combutta con le poche multinazionali del commercio dell'olio di palma, si sono inventati la " sostenibilità " ( ambientale???) di tali coltivazioni. Inoltre, nel processo di raffinazione dell'olio di palma, si raggiungono temperature di oltre 200 gradi centigradi e si utilizzano quantità enormi di solventi quali l'esano (derivato dal petrolio), di deacidificanti, deodoranti, decoloranti ecc. In Italia ci sono tantissime centrali per la produzione di energia elettrica tipizzate " a combustione di biomasse " che bruciano olio di palma. L'assurdità della legislazione italiana include queste centrali tra quelle " a energie rinnovabili " e pertanto sovvenzionate dai " certificati verdi " che noi tutti paghiamo nella bolletta della luce alla voce A3, pari a circa il 18% dell'importo totale del consumo elettrico.