Associazioni di idee
Prezzo del grano sceso sotto la soglia dei 30 euro al quintale sia a Bari che a Foggia

Il valore accordato al grano duro è in disequilibrio non solo con i costi di produzione affrontati dai cerealicoltori ma anche con gli altissimi parametri qualitativi registrati dai raccolti in termini di peso specifico e proteine
04 settembre 2025 | 15:00 | C. S.
“Le quotazioni del grano elaborate dalle Borse Merci di Bari e di Foggia sono scioccanti e si configurano come l’ennesimo ‘agguato’ contro i nostri cerealicoltori e il grano italiano. Molini e pastifici pensano di fare i loro interessi spingendo con le importazioni selvagge per il deprezzare il nostro cereale di punta, ma si sbagliano: di questo passo, gli agricoltori rinunceranno a seminare e la cerealicoltura italiana abbandonerà il campo. Quando questo succederà, anche il grano importato, in gran parte trattato con fitofarmaci il cui utilizzo è vietato in Italia, la morte della filiera italiana grano-pasta sarà definitivamente decretata. Serve una svolta concreta, un intervento congiunto della Ue e del Governo italiano per tutelare il presente e garantire il futuro a una coltura millenaria che è storia, identità ed economia per l’Italia e, in particolar modo, per la Puglia, che è leader nazionale della produzione di grano duro”.
È questo il commento di Gennaro Sicolo, vicepresidente nazionale e presidente regionale di CIA Agricoltori Italiani, a poche ore dalla pubblicazione delle ultime quotazioni del grano duro alla Borsa Merci di Bari e in quella di Foggia. “Il grano è sceso sotto la soglia dei 300 euro alla tonnellata”, aggiunge Angelo Miano, presidente provinciale di CIA Agricoltori Italiani Capitanata. “Ai cerealicoltori italiani, per il loro lavoro e per un prodotto d’eccellenza, viene riconosciuto un valore che non copre nemmeno i costi di produzione. Il prezzo del grano al produttore crolla, mentre il costo di pane e pasta per i consumatori è sempre più alto, con profitti record per mulini e pastifici e le importazioni di grano estero decuplicate rispetto a quattro-cinque anni fa. Occorre valutare anche misure shock, come l’imposizione di dazi sul frumento importato dai Paesi extraeuropei, dove per la produzione del grano ancora sono utilizzati prodotti chimici da tempo vietati in Europa”.
Sul valore da riconoscere ai cerealicoltori italiani e la tutela della filiera del grano duro, CIA Agricoltori Italiani sta conducendo da anni una battaglia che, negli ultimi tre anni, è testimoniata dalla raccolta di quasi 100mila firme, la mobilitazione di 45 comuni pugliesi, le manifestazioni di mobilitazione svolte a Bari, Foggia e Roma. In Italia si produce rispettando la maturazione naturale del grano, senza utilizzare sostanze e residui tossici. I Paesi da cui l’Italia importa massicciamente, invece, producono con regole e standard qualitativi molto diversi. C’è un tema fondamentale che è quello della completa tracciabilità. “La partenza di Granaio Italia in via sperimentale è una nostra conquista”, ricorda Sicolo, “ma da sola non basta. I costi di produzione sono ormai arrivati a 1200-1300 euro per ettaro. Si produce sotto costo, mentre l’incidenza dei cambiamenti climatici è sempre più onerosa anche rispetto agli interventi tecnici colturali. C’è un problema molto serio di sicurezza alimentare sulle produzioni importate”.
Già qualche mese fa, CIA Puglia aveva esortato le istituzioni regionali e nazionali a valutare accordi e iniziative utili a sostenere il prezzo e la qualità del grano duro pugliese, mutuando l’intesa già sperimentata in passato per il settore del latte. Siamo a un punto di non ritorno: da diversi anni, ormai, le superfici coltivate a grano duro si stanno riducendo. Continuando a penalizzare gli agricoltori, rischiamo di non avere più una cerealicoltura nazionale. Addio sovranità alimentare e addio made in Italy nella filiera grano-pane-pasta.
Il valore accordato al grano duro è in disequilibrio non solo con i costi di produzione affrontati dai cerealicoltori ma anche con gli altissimi parametri qualitativi registrati dai raccolti in termini di peso specifico e proteine. La produzione di grano duro pugliese è certificata anche rispetto ai propri effetti nutraceutici. Anche la riforma PAC penalizza duramente il comparto del grano. L’Europa e l’Italia devono attuare delle misure per affrontare seriamente il problema della concorrenza sleale dei Paesi che producono secondo standard e con costi di produzione nettamente inferiori ai nostri, in un regime di regole assolutamente blande o del tutto inesistenti per loro.
Potrebbero interessarti
Associazioni di idee
Gli agricoltori europei si oppongono all'accordo Mercosur

La presentazione dell'accordo UE-Mercosur si aggiungerebbe a una serie di annunci negativi fatti: dai tagli alla dotazione di bilancio per l'agricoltura, all'indebolimento della Pac, alle concessioni nell'ambito dell'accordo UE-USA
04 settembre 2025 | 12:00
Associazioni di idee
Pane e olio, la merenda all'italiana si scopre solidale

L’abbinamento tra pane fresco artigianale e olio extra vergine d’oliva, che ASSITOL promuove da tempo, ha trovato spazio e consensi in occasione di Pane in piazza, il grande evento di beneficenza milanese, svoltosi a Piazza Duomo
03 settembre 2025 | 11:00
Associazioni di idee
Allarme sulla sostenibilità economica e ambientale dei frantoi oleari

Trascurare il percorso di valorizzazione agroenergetica della sansa di frantoio comporterebbe un grave rischio per la sostenibilità economica e ambientale delle imprese di trasformazione. Il 28 agosto la lettera al GSE
02 settembre 2025 | 11:30
Associazioni di idee
Chi specula ai danni dei frantoiani italiani?

Unaprol ha inviato una lettera formale al GSE e ai Ministeri competenti, sottolineando che non esistono nuove regole, e che la “sottrazione” della sansa bifasica dall’uso alimentare deve essere reale e non soltanto potenziale
02 settembre 2025 | 11:00
Associazioni di idee
Fiducia per la prossima campagna olearia in Abruzzo

Le due DOP regionali, Aprutino Pescarese e Colline Teatine, hanno raggiunto nel 2025 quotazioni record di 12 €/kg, tra le più alte d’Italia, confermando il valore e l’identità dei prodotti locali
29 agosto 2025 | 10:00
Associazioni di idee
Bando trattori biometano con 193 milioni di euro a disposizione

Fondi destinati a sostenere la transizione ecologica del settore agricolo, con incentivi per la sostituzione dei trattori più inquinanti con mezzi alimentati a biometano e dotati di tecnologie per l’agricoltura di precisione
28 agosto 2025 | 16:00