L'arca olearia 29/07/2016

Quando l'olio d'oliva diventa davvero un concentrato di salute, a disposizione di tutti

Quando l'olio d'oliva diventa davvero un concentrato di salute, a disposizione di tutti

Dal campo, con alcune indicazioni di Maria Lisa Clodoveo, alla tavola, con preziosi consigli di Carlo Franchini. Non tutto l'olio extra vergine di oliva pugliese è una commodity da poco prezzo. Un futuro diverso si può immaginare, partendo dal concetto di nutraceutico


In terra di Puglia, lì dove i nonni coltivano gli ulivi per i propri nipoti e dopo il latte materno si passa all’utilizzo dell’olio extra vergine di oliva, prende vita la prima startup innovativa per la valorizzazione salutistica dell’olio extra vergine di oliva biologico da ulivi monumentali.
“Olivhealth” (www.olivhealth.it), questo il nome della nuova idea imprenditoriale, prende spunto da un lavoro di ricerca condotto sul binomio olio extra vergine di oliva e salute, per raccontare in un’ottica differente il prodotto principe della dieta mediterranea e le sue proprietà benefiche riconosciute da millenni.

Quest’idea è un progetto di valorizzazione culturale e territoriale dove alla qualità dell’olio si unisce il grande patrimonio degli ulivi monumentali, che oggi rappresentano il simbolo di quella Puglia culturale, agricola, turistica, storica, naturale, unica.

La materia prima, infatti, è ottenuta da ulivi mappati come “monumentali” dalla Regione Puglia e gestiti in regime di agricoltura biologica da più di vent’anni, quando il “fare BIO” era una scelta convinta di vita e gestione aziendale.

Questa nuova avventura trae origine da un lavoro sinergico di passione verso la propria terra e le sue potenzialità, perché si fonda su un lavoro di ricerca portato avanti in stretta collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali e il Dipartimento di Farmacia – Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari, con l’I.I.S.S. “Caramia Gigante” di Locorotondo, il Ci.Bi. (Consorzio Italiano per il Biologico) di Bari, l’Azienda Agricola “Masseria Giummetta” di Fasano e il laboratorio Chemiservice di Monopoli. Questo dimostra come la collaborazione e la condivisione possono aprire nuove opportunità e momenti di condivisione, per questo sento il dovere di ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questa idea, finanziata anche grazie al bando NIDI della Regione Puglia.

Per avere un quadro più chiaro sul progetto abbiamo posto alcune domande al prof. Carlo Franchini, Ordinario di Chimica Farmaceutica e Tossicologica del Dipartimento di Farmacia – Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari che ha preso parte allo studio.

Prof. Franchini, cosa dobbiamo intendere per “nutraceutico”?
La definizione di Nutraceutico, introdotta dal prof. De Felice negli anni 90, è semplice e complessa nello stesso tempo. Semplice perché è l’acronimo di nutrizione e farmaceutica, quindi, identifica una scienza che intende salvaguardare la salute delle persone attraverso una corretta alimentazione. Complessa perché è necessario acquisire sempre più conferme, scientificamente validate, se l’attività salutistica attribuita ad un qualunque alimento sia realmente associabile ad una sola, precisa molecola presente in quel particolare alimento o, all’insieme dei vari componenti che formano il cosiddetto fitocomplesso.

Quali benefici ha un olio EVO, che rispetta i claims “salutistici”, ovvero: fonte di vitamina E, ricco di grassi insaturi, contenuto di polifenoli che contrastano lo stress ossidativo?
Un olio EVO è davvero un concentrato di benefici per mantenere lo stato di buona salute di ciascuno di noi. E’ fonte di componenti che hanno un importante ruolo nella modulazione di varie funzioni a livello biologico: ossidazione delle cellule, processi pro-infiammatori successivi alla stessa alimentazione, intervento su sistemi neuronali centrali e, in particolare, l’intervento sul microbiota intestinale. La composizione quali-quantitativa della nostra flora batterica intestinale sta assumendo una posizione assolutamente importante per l’equilibrio salutistico di ciascuno di noi.

Olivhealth presenta un contenuto in polifenoli e vitamina E ben oltre i requisiti minimi previsti dalle norme in materia. Un olio con queste caratteristiche, quali vantaggi può portare al consumatore? E, inoltre, un packaging monodose da 10ml che garantisce la giusta quantità di prodotto da utilizzare, può essere una giusta strada per la corretta alimentazione?
L’olio EVO è certamente l’alimento più studiato e regolamentato allo stato attuale dal punto di vista salutistico, da enti regolatori comunitari come ad esempio l’EFSA, che ne ha stabilito i vari possibili CLAIMS.
Certamente, la presenza di polifenoli, idrossitirosolo (HT) e suoi simili e/o derivati, rende molto “salutistico” l’alimento olio di oliva, anche perché per le sue proprietà, l’olio dovrebbe essere considerato un alimento e non solo un condimento. Il problema, invece, è che l’EVO è un preparato “vivo”, nel senso che si trasforma abbastanza velocemente (ossidazione), per cui, qualunque pratica di produzione e di conservazione che ne eviti il contatto con luce, ossigeno e/o calore, ne preserva più a lungo le proprietà salutistiche e lo rende molto utile per mantenere, il più a lungo possibile, lo stato di “buona salute”.

Chiariti gli aspetti farmaceutici del prodotto, si passa al concetto più prettamente tecnico-agronomico e, per farlo, abbiamo ascoltato la prof.ssa Maria Lisa Clodoveo, docente e ricercatrice del “Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali” dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari, nonché recentemente premiata dalla prestigiosa Accademia dei Georgofili, per il suo importante contributo nel mondo della ricerca in materia di “strategie per aumentare la qualità nutrizionale e sensoriale dell’olio EVO”.

Prof.ssa Clodoveo, un progetto per ottenere olio extra vergine di oliva “nutraceutico” da ulivi monumentali di Puglia. Quanto valore ha un prodotto che trae origine da una storia millenaria?
Gli olivi monumentali in Puglia sono piante secolari, forse le stesse piante dalle quali nasceva “l’oro liquido” decantato da Omero e considerato da Galeno “grande guaritore”. Il progetto dimostra che queste piante non sono solo monumenti naturali, ma fonte di elementi preziosi per la salute. Il prodotto che se ne ricava porta in tavola non solo i profumi e il gusto della cultivar “Ogliarola salentina”, ma anche il sapore di una esperienza, di un viaggio nel tempo e l’eredità dei nostri antenati.

Dal punto di vista produttivo, qual è la differenza tra un olio EVO e un olio EVO con caratteristiche “nutraceutiche”?
L’Ogliarola ha da sempre avuto la fama di dare oli delicati e poco ricchi in sostanze fenoliche. Questo giudizio è frutto di pratiche colturali e tecniche di trasformazione per secoli orientate a massimizzare le rese. La salute ha sempre un prezzo da pagare. Produrre olio salutistico richiede di anticipare l’epoca di raccolta, provvedendo a proteggere le drupe e l’olio estratto in tutte le singole fasi che vanno dal campo alla bottiglia, sacrificando così la quantità d’olio estraibile, ma ricavando un prodotto d’eccellenza. Il sacrificio di chi intraprende questa strada, tutta in salita, va premiato riconoscendo il prezzo degli sforzi fatti per tutti noi che desideriamo proteggere la nostra salute e di tutte le persone che amiamo.

Il Biologico e la rintracciabilità degli ulivi monumentali messi in campo da Olivhealth permettono di avere un’origine certa al 100%, garantendo valorizzazione del territorio e trasparenza per il consumatore. Quanto è importante e innovativo questo nel mondo dell’olio?
Oggi il consumatore teme di non avere sufficienti garanzie quando si approccia ad un prodotto che, per l’interesse che suscita, è facilmente oggetto di frodi e contraffazioni. Poter risalire all’origine, addirittura alla pianta, è una rassicurazione importante che si lega alla constatazione che la coltura sia avvenuta in biologico: se scelgo un olio per la salute, non può non essere stato prodotto che con metodi di coltivazione e di allevamento che ammettono solo l'impiego di sostanze naturali escludendo l'utilizzo di sostanze di sintesi chimica.

di Cosimo Damiano Guarini

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