Mondo 08/03/2022

Lo scenario devastante per l'olivicoltura tunisina: tutta colpa dei cambiamenti climatici

Lo scenario devastante per l'olivicoltura tunisina: tutta colpa dei cambiamenti climatici

Anche nel caso migliore la diminuzione della produzione tunisina dovrebbe essere del 17% nel 2050 e del 26% nel 2100


L'Osservatorio nazionale d'agricoltura tunisina ha esaminato l'effetto dei cambiamenti climatici sull'olivicoltura del Paese e i dati emersi dall'analisi sono tutt'altro che confortanti.

Inverni miti ogni due anni in tutte le regioni tunisine entro l'anno 2050. Questo pericolo diventerebbe annuale nel 2100 sotto i massimi effetti del cambiamenti climatico (indice RCP 8.5).
Inoltre si assisterebbe a un aumento significativo del numero di giorni di canicola, che diventano frequenti, specialmente nelle regioni del Sud e dell'Ovest.
Deficit d'acqua sempre più frequenti dovrebbero verificarsi una volta ogni due anni nelle regioni del Nord e del Centro Est nel 2100 nel caso dello scenario peggiore.

Le condizioni climatiche citate porterebbero di conseguenza a un perdita di produttività degli oliveti da olio in tutti i casi e per tutti gli orizzonti.

I grafici mostrano una chiara tendenza al ribasso per i due scenari studiati.
Infatti, la produttività del periodo di riferimento stimata in 663 Kg/ha potrebbe portare ad una diminuzione del 17% e del 26% rispettivamente nel 2050 e nel 2100 secondo lo scenario RCP 4.5. Questo calo dovrebbe essere più grave per lo scenario RCP 8.5 dove potrebbe raggiungere il 61% con una produttività di 257 kg/ha entro il 2100.

I governatorati del nord (Bizerte, Jendouba, Béja, Grand Tunis, Nabeul) mostrano una maggiore variabilità interannuale delle produttività rispetto ai governatorati (Mahdia, Sousse e Sfax).
Le zone di idoneità climatica per la coltivazione dell'olivo si contrarrebbero e si sposterebbero verso il nord della Tunisia, a causa dei cambiamenti del clima.

di C. S.