Mondo 30/06/2020

Il boom dei consumi di olio d'oliva in Brasile

Il boom dei consumi di olio d'oliva in Brasile

Il mercato brasiliano è dominato da Portogallo e Spagna, che da sole fanno l'80% dell'export d'olio di oliva. Consumatori maturi e consapevoli che scelgono in larghissima misura l'olio extra vergine d'oliva. Inesistente l'olio di sansa


Le importazioni di olio d'oliva in Brasile sono rimbalzate, raggiungendo le cifre più alte degli ultimi anni, secondo i dati Coi.

In Brasile le importazioni sono cresciute del 12% nella campagna olearia 2018/19, raggiungendo le 86.089 tonnellate.
Il Brasile contribuisce per circa l'8% alle importazioni mondiali di olio d'oliva, collocandosi al terzo posto dietro agli Stati Uniti (36%) e dell'Unione Europea (15%).

Il mercato dell'olio d'oliva in Brasile ha registrato una forte crescita a partire dalla campagna 2015/16, quando le importazioni hanno raggiunto il loro minimo a 50.649 tonnellate, ovvero il 31% in meno rispetto all'annata 2013/14.

Portogallo e Spagna sono stati i due principali fornitori del Brasile, con incrementi rispettivamente del 23,3% e del 6,2%, che rappresentano 79,7% del totale delle importazioni. Il resto dei Paesi scende al di sotto dell'8%.

Per quanto riguarda la categoria, l'86,5% del totale delle importazioni era sotto il codice 15.09.10 (oli di oliva vergini), seguito da dalle importazioni al di sotto del 15.09.90 (oli d'oliva) con il 13,2% e il restante 0,3% al di sotto del 15.10.00 (oli di sansa di oliva).

di C. S.