Mondo 05/03/2020

L'olivicoltura biologica spagnola ferma al palo

L'olivicoltura biologica spagnola ferma al palo

Sebbene gli oliveti bio occupino più di 200 mila ettari, la crescita nel 2019 è stata solo il 2%, la più bassa tra tutte le altre colture iberiche. Frutteti e agrimumi crescono a doppia cifra. Mancanza di aiuti pubblici e prezzi troppo bassi frenano la conversione


Tra tutti i settori agricoli con il maggior numero di ettari coltivati con il metodo biologico in Spagna, il settore olivicolo è quello che è cresciuto meno nel 2019. L'oliveto biologico spagnolo, che concentra 200.128 ettari, è cresciuto solo del 2%, mentre i frutteti biologici sono cresciuti del 18%, gli agrumi del 15%, le noci del 14%, gli ortaggi dell'8%, i legumi del 13% e i vigneti del 6%. In termini di terreni coltivati, gli oliveti continuano ad essere la seconda coltura più importante in Spagna, dietro ai cereali, che occupano 204.782 ettari.

La mancanza di aiuti pubblici o l'aumento dei costi operativi in un contesto di prezzi molto bassi alla fonte ne rallentano la crescita, mentre in altri Paesi, tra cui l'Italia, cresce a più di due cifre.

Un fatto positivo è che il mercato del biologico continua a crescere, superando la barriera dei 40.000 milioni di euro in Europa. La Spagna, con 1.903 milioni, è solo al settimo posto dietro a Germania, Francia, Italia, Svizzera, Regno Unito e Svezia.

L'area dedicata all'agricoltura biologica nel mondo supera già i 71 milioni di ettari. Per quanto riguarda la Spagna, continua ad occupare il quarto posto nel mondo, dietro a Australia, Argentina e Cina e prima in Europa, davanti a Francia e Italia.

Álvaro Barrera, Presidente di Ecovalia, sottolinea che il settore del biologico "continua a crescere ad un ritmo inarrestabile e così, nel 2018, si è registrato un aumento del volume di mercato, a livello mondiale, che lo ha portato a 97.000 milioni di euro".

di C. S.