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Una poesia mistica e carnale quella di Enrico Pietrangeli
L’elemento corporale, fisico, erotico riveste un ruolo importante. Si va dagli “spermatozoi morenti” ai “profilattici in sembianze di meduse” nelle acque di Trieste
08 marzo 2008 | Marina Monego
Istanbul. Lâantica Costantinopoli. Bisanzio. Città dai vari nomi, un crocevia tra Oriente e Occidente, un luogo affascinante, dove splendore e decadenza sâintersecano tra il richiamo del muezzin e santa Sofia, mentre i principi azzurri sono rimasti senza fiabe e alla principessa si sostituisce una prostituta âcenerentola persianaâ.
Istanbul come punto di riferimento per una poesia di fatto itinerante, che spazia tra città differenti (Trieste, âdannata frontieraâ, Buenos Aires), luoghi dellâanima per un io perennemente provvisorio, che omaggia Ungaretti pur sentendosene assai diverso e omaggia i simbolisti, che chiaramente ama e ha interiorizzato.
à una poesia mistica e carnale insieme, quella di Enrico Pietrangeli, intrisa di pubbliche intimità che non scadono mai nellâostentazione del proprio intimo o nella volgarità , come succede spesso nel mondo mediatico contemporaneo.
I sentimenti vi sono, ma non risultano mai gridati, sono espressi attraverso il filtro della poesia che li riveste dâimmagini pronte ad uncinarsi nella mente del lettore.
Lâelemento corporale, fisico, erotico riveste un ruolo importante nelle liriche fin dallâinizio: âspermatozoi morentiâ, âprofilattici in sembianze di meduseânelle acque di Trieste, âschizzi di sperma ramingoâ.
Lâerotismo è una componente imprescindibile, ha una valenza liberatoria, esplosiva, è intimamente connesso alla poesia, la pervade come a dimostrare che la vera umanità si radica nella carne, nel sangue, nei sensi.
Le figure femminili, cui molte liriche sono dedicate, appaiono belle, fascinose, depositarie di forte carica sensuale, ma spesso fatali, ammaliatrici. Danno passione, suscitano primordiali istinti, ma non sembrano esser donne che condividano il quotidiano. Offrono una passione bruciante, che consuma e finisce presto cosicché lâio si sente un sopravvissuto, âamante immolato sullâaltare dellâamoreâ.
Il narrante è però un âostinato poetaâ,si muove per sue vie molto personali e mai saprebbe concepire unâesistenza priva di poesia, anche se questa posizione risulta controcorrente nella realtà odierna, tesa a schiacciare o emarginare chi non ama omologarsi.
âCanto un disagio martire di esitazioniâ; âmi trascino dietro memorie che avrei voluto morteâ. Cantore, depositario di ricordi, evocatore, uomo del suo tempo che guarda anche alla storia (si parla dellâ11 settembre, di kamikaze senza dio con severa condanna dellâestremismo), il poeta sa farsi sperimentatore in âIl pazzoâ e âA mosaicâ.
Nella prima le parole ritornano su se stesse e si combinano diversamente in una sorta di danza, forse quella dei dervisci rotanti, con una persistenza ossessiva, come se solo dal movimento traessero vita ed energia.
E frammenti, immagini di vita sono le liriche, che scorrono talvolta come fotogrammi, si susseguono e assumono valenza emblematica.
Ecco la spiaggia di Capocotta:
âDopo i trascorsi giorni
tra vento e pioggia,
gravita per questo mare
un soffice alitare.
Tuttâintorno più nessuno,
solo i resti dei capanni
maciullati dalle ruspeâ.
Molto significativa âNon è lâamoreâ:
âNon è lâamore che non trovo,
è un sentire morto, annichilito,
pavido desiderio appassito.
Non è lâamore che non trovo,
è la paura dei sentimenti
tra impalpabili, ordinari orrori.
Non è lâamore che non trovo,
è una nauseante umanitÃ
per cui vomito inchiostro.
Non è lâamore che non trovo,
è lâarido fondo di una coppa
dove non scorre più il suo vinoâ.
à la condizione del poeta a venir espressa ed è la necessità della poesia â quella vera, pura â a venir ribadita.
Enrico Pietrangeli, Ad Istanbul, tra pubbliche intimità , Edizioni Il Foglio, 2007, pp. 86, euro 10
L'Autore
Enrico Pietrangeli, autore della raccolta di poesie Di amore, di morte, pubblicata in versione cartacea (Teseo Editore - 2000) e in elettronica (Kult Virtual Press - 2002), collabora con riviste e siti internet pubblicando articoli e racconti brevi. Attraverso la traduzione poetica si è dedicato allâopera di alcuni autori poco conosciuti. Redattore di Controluce e dellâOsservatorio Letterario, gestisce il sito âPoesia, scrittura e immagineâ. Ha recentemente ripubblicato il suo romanzo dâesordio In un tempo andato con biglietto di ritorno (Proposte Editoriali - 2005) con una seconda edizione in elettronica (Kult Virtual Press - 2007)