Italia

550 ispettori del lavoro contro la manodopera agricola in nero

Il governo promette di controllare diecimila aziende agricole nel Meridione al fine di contrastare efficacemente il lavoro nero, anche in considerazione delle connesse problematiche di infiltrazioni criminose

30 gennaio 2010 | R. T.

Un piano straordinario di vigilanza nei territori del Meridione più sensibili ai problemi del lavoro irregolare in agricoltura e in edilizia. E' uno dei punto del pacchetto antimafia, approvato dal governo.

Al fine di contrastare efficacemente il lavoro nero, anche in considerazione delle connesse problematiche di infiltrazioni criminose, dello sfruttamento della manodopera nell'ambito dell'economia sommersa e quindi della tutela del lavoratore, il governo intende indirizzare l'attività di vigilanza in ambiti dove si possono verificare episodi di forte impatto sociale sia sul piano dell'ordine pubblico, sia dove sono più probabili i collegamenti delle realtà economiche con le organizzazioni criminose. Gli interventi saranno quindi mirati e necessariamente differenziati in modo da tener conto delle specifiche realtà locali ed anche dei diversi fenomeni di illegalità.

Nel settore dell'agricoltura l'azione ispettiva sarà particolarmente orientata sul fenomeno dell'utilizzo di manodopera agricola anche stagionale, sul fenomeno del caporalato e delle truffe ai danni dell'Istituto previdenziale realizzate mediante l'instaurazione di fittizi rapporti di lavoro, attività quest'ultima gestita prevalentemente dalle organizzazioni criminali.

In particolare, il governo ritiene opportuno concentrare gli interventi nei confronti di quelle attività di raccolta stagionale dei prodotti agricoli che richiedono maggiore impiego di manodopera
E' stata pertanto predisposta una calendarizzazione nei vari ambiti geografici che tenga conto delle principali colture effettuate nei diversi periodi dell'anno.
L'obiettivo è quello di verificare circa 10.000 aziende agricole.

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