Italia
La Puglia agricola in ginocchio
Sette settori produttivi degli undici più importanti dell’agricoltura pugliese registrano risultati economici molto negativi. Il fatturato del comparto primario in calo del 15%
14 febbraio 2009 | R. T.
La produzione lorda vendibile dellâagricoltura pugliese nel 2008 si è attestata intorno ai 2.464 milioni di euro, rispetto ai 2.850 del 2007, i 2.350 milioni del 2006 ed ai 2700 milioni del 2005.
Il fatturato scende quindi del 15% e sette settori produttivi (olio dâoliva, ortofrutta, grano duro e zootecnia, uva da tavola e agrumi) degli undici più importanti dellâagricoltura pugliese registrano risultati economici molto negativi.
Il comparto del vino pur avendo aumentato la produzione e la qualità registra una Plv stazionaria a causa del calo dei prezzi.
Anche lâagrituristismo e il florovivaismo restano al palo.
Buona annata per il pomodoro da industria.
I bassissimi prezzi ottenuti dagli agricoltori e gli alti i costi di produzione sono i fattori che hanno messo in crisi il reddito degli agricoltori nel 2008 e i risultati economici delle colture. I prezzi del gasolio agricolo, energia, concimi, mangimi e fitofarmaci sono schizzati alle stelle. Ci sono stati costi di produzione che sono aumentati di 2-3 volte.
âLâannata agraria 2008 è stata un vero disastro: tra le peggiori dellâultimo decennio. E il 2009 inizia con il segno negativo a causa dei danni causate dalle piogge persistenti che hanno impedito circa il 40% delle semine. Di fronte alla crisi grave del settore la politica agricola del governo non solo è totalmente inadeguata, ma è soprattutto dannosa. Il decreto quote latte che favorisce gli splafonatori del nord, lâincertezza sulla proroga della scadenza del 31marzo 2008 della fiscalizzazione dei contributi Inps, lâassenza di qualsiasi intervento per la crisi dellâolio e grano duro, e il mancato finanziamento del Fondo per le calamità sono i regali del Ministro Zaia allâagricoltura pugliese e meridionale.â Ha dichiarato il Presidente della Cia pugliese Antonio Barile
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