Italia

Le produzioni Dop e Igp continuano ad aumentare, sono più di cinquantamila gli agricoltori coinvolti

In tutti i settori, unica eccezione il comparto olivicolo, cresce il numero delle aziende e dei trasformatori che producono Dop e Igp. Bene in particolare ortofrutta, cereali, carni e formaggi

26 gennaio 2008 | R. T.

156 prodotti a denominazione d’origine, di cui 141 attivi. Questo il dato riferito dall’Istat al 31 dicembre 2005.
Un aumento di 13 Dop rispetto al 2004.
I settori principali sono: ortofrutticoli e cereali, olii extravergine di oliva, formaggi e preparazioni di carni.

Le aziende agricole e i trasformatori complessivamente coinvolti nella filiera dei prodotti di qualità sono, rispettivamente, 54.678 e 5.718. Rispetto al 31 dicembre 2004 i dati relativi agli operatori risultano sostanzialmente stabili; infatti, si registra solo un lieve aumento delle aziende (+485 unità) a fronte di un contenuto calo dei trasformatori (-27 unità).
Le aziende agricole coltivano una superficie di 108.824 ettari (-4.586 ettari, pari a -4,0% rispetto all’anno precedente) le cui produzioni costituiscono, tal quali o trasformate, prodotti Dop e Igp e gestiscono 29.287 allevamenti (+728 unità, pari a +2,6% rispetto al 2004) i cui capi allevati e macellati costituiscono, tal quali o trasformati, produzioni di qualità.
I trasformatori sono maggiormente presenti nei settori dei formaggi, olii extravergine di oliva, carni e preparazioni di carni con, rispettivamente, 1.920, 1.575, 703 e 670 operatori.

Nel settore delle carni risultano 2.722 aziende che gestiscono 2.743 allevamenti con 14.190 bovini e 2.870 ovini; rispetto al 31 dicembre 2004 si rileva un incremento di 337 aziende (+14,1%), 345 allevamenti (+14,4%) e 93 trasformatori (+15,2%). Il settore comprende due prodotti IGP : il Vitellone bianco dell’Appennino centrale e l’Agnello di Sardegna.
Le preparazioni di carni (prosciutti e insaccati) comprendono 20 Dop e 8 Igp; tutti i prodotti risultano attivi.
Il settore raggruppa 5.017 aziende agricole che gestiscono 5.807 allevamenti con 673.823 scrofe e 8.244.825 posti ingrasso. Rispetto al 31 dicembre dell’anno precedente si registra un aumento di 358 aziende agricole (+7,7%) e di 156 allevamenti (+2,8%).

Le aziende agricole coinvolte nella filiera formaggi sono 17.546 e gestiscono 20.690 allevamenti; rispetto all’anno precedente si rileva un calo di aziende (-479 unità, pari a -2,7%) a fronte di un incremento degli allevamenti (+203 unità, pari a +1,0%).
Nel Nord il maggior numero di aziende e allevamenti si registra in Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia, nel Centro in Toscana e nel Mezzogiorno in Campania.
I trasformatori, pari a 1.920 operatori, conseguono un aumento di 37 unità (+2,0%); in relazione alla specifica attività si distinguono 1.672 caseifici e 1.430 stagionatori; appare evidente come la maggior parte dei trasformatori eserciti contemporaneamente entrambe le attività.

Tra i prodotti di qualità gli ortofrutticoli e cereali costituiscono il settore più numeroso; infatti, comprendono 10 Dop e 37 Igp di cui, rispettivamente, 6 e 34 attivi; si tratta dell’unico gruppo in cui i prodotti Igp costituiscono la maggioranza dei riconoscimenti conseguiti.
Il settore comprende 11.561 aziende agricole che coltivano 25.100 ettari le cui produzioni costituiscono, tal quali o trasformate, prodotti di qualità. Rispetto all’anno precedente si registra un aumento significativo in termini sia di aziende (+3.649, pari a +46,1%) sia di ettari (+1.511, pari a +6,4%).
I trasformatori sono 620 e conseguono un aumento di 36 operatori (+6,2% rispetto al 31 dicembre 2004).
Le regioni più coinvolte nella filiera degli ortofrutticoli e cereali sono l’Emilia-Romagna e il Trentino-Alto Adige; infatti, in Emilia-Romagna sono concentrati 9.746 ettari coltivati da 1.519 aziende, mentre nella sola provincia di Trento sono attive 6.664 aziende che coltivano 6.176 ettari .

Gli olii extravergine di oliva raggruppano 37 prodotti, di cui 32 attivi, e costituiscono, dopo gli ortofrutticoli e cereali, la categoria più numerosa dei prodotti di qualità.
Il settore è costituito da 17.354 aziende che coltivano 78.072 ettari investiti a olivo per la produzione di olive da olio. Rispetto all’anno precedente si registra un consistente calo sia di aziende (-3.587 unità, pari a -17,1%) e di superficie olivata (-8.800 ettari, pari a -10,1%) sia di trasformatori (-275 operatori, pari a -14,9%). Il calo rilevato si deve principalmente alle variazioni normative relative all’olio extravergine Umbria la cui applicazione è la causa delle contrazioni sia delle aziende e della superficie sia dei trasformatori certificati dall’apposito Organismo di controllo. Le aziende olivicole sono maggiormente presenti nel Centro-sud; infatti, il 72,5% delle aziende è ubicato nel Centro, il 18,2% nel Mezzogiorno e solo il restante 9,3% nel Nord. In particolare, nella sola Toscana sono localizzate 10.977 aziende e 51.260 ettari che costituiscono il 63,3% delle unità produttive italiane e il 65,7% della superficie nazionale investita a olivo per olive da olio. I 1.575 trasformatori rilevati svolgono in 917 casi l’attività di molitura e in altri 1.022 quella di imbottigliamento.

Gli altri prodotti Dop e Igp comprendono: altri prodotti di origine animale, aceti diversi dagli aceti di vino, prodotti di panetteria, spezie e olii essenziali.

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