Italia
VITICOLTORI IN RIVOLTA. LA PROTESTA E’ IMPONENTE E SI RACCOLGONO BUONI RISULTATI. FANNO TUTTO DA SOLI. ASSENTI I SINDACATI DI CATEGORIA
Si è conclusa a Palermo una manifestazione organizzata dai vignaioli trapanesi. L’accordo è stato raggiunto. Un disegno di legge del governo regionale stanzia 100 milioni di euro per il settore vitivinicolo. Parzialmente soddisfatti gli agricoltori, i quali sono riusciti intanto a sganciarsi dalla palla al piede (in questo specifico caso) dell’associazionismo. E’ ora di imitarli a livello nazionale?
29 ottobre 2005 | Vincenzo Zerilli
Le prime proteste dei viticoltori trapanesi risalgono a circa otto mesi fa, quando già si intuiva la crisi del settore vitivinicolo siciliano, ma le lamentele degli stessi non ricevevano la giusta attenzione da parte delle locali associazioni di categoria. Tutto ciò ha portato al formarsi di piccole associazioni volontarie di agricoltori, che si sono aggregate e hanno iniziato una serie di proteste a livello locale, tra cui lâoccupazione pacifica di quattordici aule consiliari di alcuni comuni della provincia di Trapani, dalla loro parte anche i sindaci e consiglieri comunali.
Cronaca di una rivolta spontanea
Il grosso della protesta è iniziata sabato 22 ottobre dai comuni di Salemi, Vita e Calatafimi. Si è visto sfilare un corteo di circa 350 mezzi pesanti, soprattutto trattori, che hanno attraversato il comune di Marsala, per poi sostare allâaereoporto Birgi di Trapani. La protesta si è protratta per tutto il pomeriggio, fin quando il vicesindaco, resosi conto della protesta degli agricoltori, ha permesso lâoccupazione dellâaula consiliare del comune di Marsala, dove si è poi iniziato a discutere sulle successive mosse in merito alla manifestazione del 25 ottobre a Palermo.
Il lunedì 24, gli agricoltori si sono dati appuntamento a Gibellina (in circa duemila) per discutere intorno alla manifestazione dellâindomani. In questa sede le tre delegazioni sindacali hanno riferito che la mattina avevano incontrato il Presidente della Regione Sicilia con cui hanno concordato un aiuto di 50 milioni di euro per la vitivinicoltura regionale, sospendendo di conseguenza la manifestazione di martedì a Palermo.
Tale presa di posizione da parte dei sindacati non è piaciuta agli agricoltori, soprattutto perché avvenuta a loro insaputa.
Non a caso, gli agricoltori avevano ribadito da tempo ai sindacati che gli eventuali accordi con le Istituzioni andavano presi con il pieno consenso non solo della base, ma anche in presenza di una delegazione di agricoltori.
Sfiducia verso i sindacati di categoria
Questo gesto, va pur evidenziato, è stato sicuramente avvertito come un forte atto di sfiducia verso le tre rappresentanze sindacali della provincia di Trapani. Gli agricoltori da tempo lamentano la scarsa azione di rappresentanza degli interessi della categoria da parte delle associazioni. Sostengono inoltre che le mansioni di questi organismi si sono concentrate più sul servizio di consulenza rivolto agli agricoltori, che non sul ruolo di difensori della categoria stessa.
Sempre nella stessa sede di Gibellina gli agricoltori di fronte ai sindacati hanno affermato che lâindomani mattina, così come previsto da tempo, si sarebbero trovati tutti nel capoluogo regionale a manifestare le loro richieste. Li hanno dunque invitati a partecipare, altrimenti la manifestazione di protesta si sarebbe svolta comunque anche in loro assenza; e così infatti è stato: la manifestazione si è tenuta, martedì 25 e 26 ottobre in assenza delle tre categorie sindacali. Gli agricoltori hanno sfilato per le vie di Palermo, con circa duemila mezzi, tra trattori e camion.
Le principali richieste avanzate dagli agricoltori
Si possono riassumere in almeno sette punti:
1) proroga immediata delle cambiali agrarie;
2) incontro con gli istituti di credito per la concessione delle anticipazioni del prezzo delle uve;
3) riduzione dei costi di produzione;
4) controllo delle importazioni dei prodotti vinosi provenienti dai paesi extracomunitari;
5) revoca delle deroghe per la commercializzazione dei vini australiani e argentini sul territorio comunitario;
6) riforma dellâOCM;
7) liquidazione delle domande di siccità e avversità atmosferiche delle annate pregresse.
La convocazione di un vertice
Dopo unâintera giornata di manifestazione, in serata viene convocato un vertice tra Prefetto, Presidente della Regione e rappresentanza degli agricoltori: si raggiunge lâaccordo di 100 milioni di euro.
Lâindomani il Presidente della Regione Sicilia con un apposito disegno di legge stanzia i 100 milioni per il settore: gli agricoltori sono solo parzialmente soddisfatti, a loro parere ci sarebbero voluti almeno 250 milioni di euro.
A questo punto la manifestazione termina, in attesa comunque dellâapprovazione del disegno di legge da parte dellâassemblea regionale.
Il disegno di legge
Si articola in quattro punti:
1) aiuti agli agricoltori per la riduzione dei fitofarmaci;
2) aiuti allâagricoltura biologica;
3) contributo per la distillazione facoltativa;
4) dilazione del debito dei viticoltori e delle cantine sociali.
I primi due punti non sono cumulabili e lâaiuto previsto in entrambi i casi è di circa 400 euro/ettaro.
Ora si attendono i fatti
Rientrata la manifestazione, ora si attendono come al solito i fatti. Nel frattempo restano occupate le aule consiliari di buona parte dei comuni del Trapanese.
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