Italia

Il Cno lancia Eurolive: olio e cuore alleati per la vita

L’olio di oliva extravergine, ad alto contenuto in polifenoli, ha una serie di effetti precisi, quantificabili e riproducibili sul metabolismo umano

21 gennaio 2012 | R. T.

Vi è molta letteratura scientifica e divulgativa sui rapporti tra alimentazione e malattie del cuore e delle arterie. Da quando Angel Keys propose il concetto di Dieta Mediterranea, passando per tappe importanti come la pubblicazione del volume di Michael DeBakey “The living Hearth Diet” (che forse è il libro di argomento medico più letto nel mondo), molte ricerche sono state fatte, fino alla recentissima identificazione di un “Indice di Adeguatezza mediterranea” per comparare la capacità preventive e salutistiche delle diete. Si parla di oltre 300 mila pubblicazioni scientifiche sugli effetti di diete effettuate negli ultimi 20 anni dai ricercatori di tutto il mondo, di cui 30 mila dedicate al sistema cardiovascolare o alle arterie, ma la complessità e la variabilità dell’essere umano è tale che siamo ancora lontani, anzi lontanissimi, dall’aver capito esattamente “tutto quello che fa bene o che fa male”.

Consci di queste difficoltà (di metodo, di mezzi, di modelli per spiegare la biocomplessità, ecc) un gruppo di ricercatori europei, rappresentanti della Spagna, Italia, Danimarca, Finlandia, Germania, Grecia hanno realizzato uno dei progetti scientifici più rigorosi per capire gli effetti di alcuni nutrienti sulla salute cardiovascolare dell’Uomo, finanziato sui fondi del V programma quadro dell’Unione Europea.

Il Progetto EUROlive, dopo 3 anni necessari per definire il SOLO protocollo di ricerca, 5 anni per effettuare lo studio e altrettanti per analizzare i dati, pubblicare i risultati e inviare i deliberables alla Commissione europea, ha avuto il riconoscimento della European Agency for Food Safety (EFSA) oltre che delle più prestigiose riviste scientifiche.

Una delle sue più interessanti conclusioni è che l’olio di oliva extravergine, ad alto contenuto in polifenoli, ha una serie di effetti precisi, quantificabili e riproducibili sul metabolismo umano che consentono di avanzare nuovi prospettive per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e probabilmente di alcuni tipi di tumore.

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