Italia
L'Italia sta perdendo l'agricoltura
Primi dati provvisori del censimento Istat. Acquisito il 99% dei quewstionari, in lieve ritardo solo il Lazio. Il numero delle aziende attive è calato del 20% rispetto al 2000
02 aprile 2011 | R. T.
Ad oggi, risulta acquisito il 99,4% dei questionari complessivi; la Regione Lazio, con il 93,8%, registra un lieve ritardo dovuto soprattutto alla città di Roma che conta oltre 20.000 conduttori da intervistare (ricordiamo infatti che le interviste vengono effettuate dai rilevatori nel luogo di residenza del conduttore d’azienda).
E’ già possibile constatare come il mondo agricolo abbia subìto una contrazione del numero di aziende attive pari a circa il 20% rispetto al censimento del 2000, attestandosi sugli stessi livelli stimati dall’Istat nell’indagine campionaria sulla Struttura e produzione delle aziende agricole del 2007.
Sarà importante, tuttavia, attendere la diffusione dei risultati provvisori, prevista per giugno 2011, per interpretare questi dati e delineare i nuovi trend e le evoluzioni del settore.
Questo censimento è stato anche il primo banco di prova dell’utilizzo del web quale alternativa alla compilazione tradizionale del questionario tramite i rilevatori. Sono state oltre 61.000 le aziende che hanno scelto di rispondere al questionario su Internet. Le regioni più virtuose in questo senso sono state la Lombardia, la Toscana , il Veneto, il Friuli- Venezia Giulia, la Liguria, l’Emilia-Romagna e il Piemonte. Per la prima volta in Italia un Censimento ha fatto ricorso anche ai social network: il profilo facebook vanta oggi oltre 7.000 membri che, nella fase “calda” della rilevazione, hanno ricevuto risposta in tempo reale alle domande poste. Nel complesso, il profilo ha contato quotidianamente circa 44 post e 111 commenti.
Al fianco delle nuove tecnologie, fondamentale è stato il lavoro svolto dagli oltre 13.000 rilevatori scesi in campo in tutta Italia. Una task force di uomini (per circa il 60 per cento) e donne che per oltre tre mesi hanno percorso in lungo e largo tutta la penisola per intervistare l’Italia agricola. Molti giovani fra i rilevatori: la fascia d’età più rappresentata è stata, infatti, quella compresa tra i 26 e i 30 anni.
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