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I piatti della tradizione vince sulla tavola di Natale

Il ritorno alla tradizione va a braccetto con materie prime di territorio e di pregio. Spesso la ricerca di prodotti tipici di qualità traina anche il turismo del gusto ormai ampliatosi a tutte le gamme agro-alimentari e non solo a vino e olio
24 dicembre 2024 | 17:00 | C. S.
Sei miliardi di euro. A tanto ammonta il “fatturato” della tavola italiana nelle prossime festività tra convivialità casalinghe e non. Un dato finalmente salito ben sopra il giro d’affari eno-gastronomico pre Covid, complice anche l’inflazione. A rilevarlo una indagine della CNA.
L’indagine è stata focalizzata sulle giornate festive delle due settimane (Vigilia di Natale, Natale, Santo Stefano, San Silvestro, Capodanno ed Epifania) che cadono tra martedì 24 dicembre 2024 e lunedì 6 gennaio 2025. Costi a parte, dove e che cosa mangeranno gli italiani nelle festività? Di sicuro è previsto un incremento nelle scelte del fuori casa: ristoranti, circoli, agriturismi. Con un picco a Natale, San Silvestro, Capodanno per i ristoranti. E in strutture più rustiche, come agriturismi e rifugi montani, all’Epifania.
La maggioranza degli italiani sceglierà i piatti della tradizione e il “comfort food” tricolore con cenone di magro alla Vigilia di Natale e prodotti a base di carne soprattutto a Natale, a Capodanno e all’Epifania. Si fanno però strada, non solo per chi è costretto a causa di intolleranza e allergie, le opzioni vegetariane (declinate in modalità anche gourmet) che nei giorni di vigilia si coniugheranno con le scelte dei cattolici osservanti.
Il ritorno alla tradizione va a braccetto con materie prime di territorio e di pregio. La qualità la fa da padrona e la sostanza mette ko l’apparenza con l’aiuto di artigiani e piccole aziende. Proprio le produzioni artigianali fanno la differenza rispetto agli anni precedenti la crisi finanziaria e anche la pandemia. Spesso la ricerca di prodotti tipici di qualità traina anche il turismo del gusto ormai ampliatosi a tutte le gamme agro-alimentari e non solo a vino e olio. E se i prezzi sono saliti la qualità vince anche sulla quantità evitando, o perlomeno riducendo, gli sprechi alimentari. Incomprensibili soprattutto in giorni in cui tante persone non festeggiano, una libera scelta talvolta, ma perlopiù una scelta obbligata. Per fortuna, però, quest’anno si vanno moltiplicando le iniziative benefiche e cresce la solidarietà.
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