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L'olivicoltura italiana a dura prova per calamità e fitopatie

L'olivicoltura italiana a dura prova per calamità e fitopatie

Olio di oliva italiano a dura prova non solo da calamità, fitopatie e problemi di ogni genere, ma anche da una serie di problematiche strutturali

11 marzo 2024 | C. S.

Da simbolo della dieta mediterranea, consigliato da tutti gli esperti e molto richiesto dai consumatori alla ricerca di un regime alimentare sano ed equilibrato, l’olio di oliva italiano sta attraversando una crisi profonda.

Da un lato i prezzi ormai alle stelle, dall’altro la progressiva contrazione del potere di acquisto delle famiglie fanno comprimere l’acquisto e il consumo dell’olio di oliva. Si è parlato di "Prezzi record e cambiamento dei consumi" nell’incontro pubblico che si è svolto questa mattina, a Bari, in Fiera del Levante nell’ambito di Enoliexpo 2024. Al centro del confronto, organizzato da AIFO in collaborazione con Italia Olivicola, sono state messe le analisi e le strategie per rilanciare il comparto. Sono intervenuti: Elia Pellegrino, Presidente AIFO; Gennaro Sicolo, Presidente Italia Olivicola, nonché Presidente CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani; Bernardo de Gennaro, professore di Economia agraria Università degli studi di Bari; Marcello Scoccia, responsabile blending ed analisi sensoriale; Tiziana Sarnari, analista di mercato ISMEA; Francesca Petrini, presidente CNA Agroalimentare; Anna Cane, presidente FOOI Filiera olivicola olearia italiana. In rappresentanza del Governo centrale è intervenuta Vita Maria Nocco, componente della quinta Commissione (Bilancio).

In particolare il presidente Sicolo ha evidenziato che l’olio di qualità continua ad essere ricercato dai consumatori anche con l’aumento del 20 per cento del prezzo dell’olio, soprattutto quello extravergine, di qualità, balzato da 8 a 10 euro.

“Solo uniti possiamo rivendicare la giusta attenzione a un comparto, quello primario, che negli ultimi anni è messo a dura prova non solo da calamità, fitopatie e problemi di ogni genere, ma anche da una serie di problematiche strutturali che meritano risposte serie e maggiore attenzione”, aggiunge Sicolo a proposito della Xylella. “La Xylella è un problema enorme, vanno trovate e applicate soluzioni concrete per restituire ai territori colpiti tutto il potenziale produttivo andato distrutto in questi anni. È una battaglia che deve unire tutta la Puglia, non dividerla. La ricerca per poter arginare questo batterio deve essere estesa all’ambito nazionale ed internazionale al fine di contrastarne la diffusione in maniera risolutiva e definitiva”.

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