Turismo

UN "MANIFESTO" PER VALORIZZARE E DARE NUOVO IMPULSO AL TURISMO DEL VINO

E' stato redatto su iniziativa dell’Associazione per la tutela e la promozione del vino italiano “Luigi Veronelli”, costituita da 94 parlamentari e dalle principali organizzazioni del settore. Il business enoturistico non riguarda solo l’Italia. Si moltiplica l'offerta di destinazioni. Per mantenere la competitività occorre puntare sulla qualità

03 dicembre 2005 | C. S.

L'iniziativa, voluta dall’Associazione per la tutela e la promozione del vino italiano “Luigi Veronelli” si è svolta lo scorso 26 novembre a Zola Predona, in provincia di Bologna.
I lavori del convegno, presieduti dal presidente della strada dei vini “Città, castelli, ciliegi”, Augusto Riccò, sono stati introdotti dal presidente del Consorzio di tutela della Doc Colli bolognesi, Luca Visconti di Modrone e, dopo i saluti del sindaco di Zola Predona, Giancarlo Borsari, del presidente dell’Unione dei comuni della Valle del Samogia e dell’assessore all’agricoltura della provincia di Bologna, Gabriella Montera, hanno visto il succedersi degli interventi del presidente del Movimento turismo del vino, Francesco Lambertini, del presidente dell’Associazione enoteche pubbliche e strade dei vini e dei sapori, Lino Rava, del direttore dell’Associazione città del vino, Paolo Benvenuti, dell’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, del direttore di Federvini, Ottavio Cagiano de Azevedo, del consiglire delegato al vino di Buonitalia, Giorgio Serra, del delegato dell’Onav, Leonardo Montemiglio, del titolare dell’azienda vitivinicola e multifunzionale Corte d’Aipo, Antonio Cappelli, del vicepresidente dell’Enoteca italiana di Siena, Luigi Mainetti e del responsabile dell’ufficio vitivinicolo della Cia, Pietro Palumbo.

Gli interventi conclusivi sono stati tenuti dal tesoriere e principale animatore dell’Associazione “Luigi Veronelli”, senatore Walter Vitali e dalla presidente della stessa, senatrice Laura Bianconi.
Alla presenza di un folto pubblico di soci, imprenditori, autorità locali e rappresentanti delle organizzazioni aderenti, fra cui il responsabile zonale ed il direttore provinciale della Cia, Claudio Ferri e Piero Peri, è stato approvato un documento, battezzato "Manifesto di Zola" Predona, il cui testo si trascrive di seguito, che impegna i parlamentari e le organizzazioni a perseguire un nuovo impulso di sviluppo al turismo del vino, considerandolo non più come questione settoriale, ma volano generale dello sviluppo territoriale.

Il manifesto
Il turismo enogastronomico e le strade del vino, come strumenti operativi del settore, rappresentano un valore importante per l’economia del nostro paese. L’interazione tra le diverse filiere produttive e quelle legate all’accoglienza, la cooperazione tra pubblico e privato, hanno determinato vere e proprie situazioni di sviluppo economico locale, dando luogo a brand di successo, trasformando la marginalità in opportunità. Il vino e le produzioni tipiche diventano mete turistiche. In questo senso positivo è stato l’apporto della legge quadro nazionale 268/99, “Disciplina delle strade del vino”, e delle varie leggi regionali emanate successivamente, i finanziamenti attuativi che ne sono derivati. I dati parlano chiaro: 112 strade del vino e dei sapori, oltre 10 mila soggetti tra aziende, albergatori, ristoratori, enoteche, ecc. coinvolti, centinaia di comuni, enti pubblici e associazioni, 4 milioni di enoturisti praticanti, 2,5 miliardi di euro di volume d’affari complessivo e si stima una crescita annua per il futuro del 6 per cento. Il business enoturistico non riguarda solo l’Italia: in Europa e nel mondo si assiste ad una crescente offerta di destinazioni centrate sul vino e le produzioni tipiche, la concorrenza e la competitività si fanno globali.

Per mantenere la competitività del nostro sistema enoturistico occorre puntare alla qualità, occorrono strategie e investimenti sulla domanda e sull’offerta. In sintesi:

1 - rifinanziamento della L. 268/99 per obiettivi strategici generali (per esempio, un osservatorio economico sul turismo enogastronomico, un sito internet per promuovere il sistema), e per consolidare le esperienze più positive (progetti e non finanziamenti a pioggia). Lo stesso vale per le regioni;

2 - piena attuazione della L. 268/99. Manca ancora il decreto sulla cartellonistica stradale ed anche il logo “strade del vino d’Italia”;

3 - creare un coordinamento nazionale quale punto di riferimento di auspicati coordinamenti regionali delle strade del vino inteso anche come laboratorio di progettazione per raccordare le vocazioni, gli stadi di sviluppo, le politiche di promozione, le tipologie di mercato;

4 - favorire presso i giovani l’educazione al corretto consumo del vino, con particolare attenzione rivolta ai ragazzi delle scuole medie superiori, coinvolgendo i tre potenziali ministeri interessati (Politiche agricole, Pubblica istruzione e Sanità);

5 - valorizzare le strade del vino adottando un sistema di classificazione attraverso una certificazione di qualità;

6 - opporre alla frammentazione del sistema, la promozione di marchi territoriali ombrello, attraverso strategie del marketing alternativo e ricercando nuove opportunità di comunicazione offerte dalla rete web;

7 - attivare un forum multilaterale per la moderazione ed il monitoraggio dei prezzi lungo la filiera enogastronomia;

8 - fare massa critica dell’offerta enoturistica delle strade del vino anche attraverso una strategia promozionale che abbia una sola regia, che consenta economie di scala e che coinvolga e coordini le varie agenzie nazionali (Ice, Enti fiera, Enoteche pubbliche, Buonitalia, Enit, ecc.) coinvolgendo le organizzazioni e le associazioni di categoria;

9 - definire, coinvolgendo ministeri competenti, regioni, ed altri enti interessati, programmi di formazione professionale, rivolti alle categorie lungo la filiera (produttori, guide turistiche, addetti ai pubblici esercizi, ristoratori, promotori di eventi, comunicatori, ecc.), ma anche amministratori pubblici;

10 - promuovere la conoscenza della diversità dei vini nella loro preparazione (dall’uva al bicchiere), composizione e valore, anche attraverso una appropriata etichettatura.



Fonte: Cia