Italia

Nuove regole per il Soave, si rilancia la promozione

Dopo le modifiche del disciplinare si delinea ora un prodotto dalla forte identità territoriale, seppure con un profilo più orientato al mercato, con vini freschi e fruttati

27 febbraio 2010 | C. S.

E’ un vero e proprio ritorno alle origini per il Soave, in seguito alla recente modifica del disciplinare, approvata a fine gennaio dal Comitato Nazionale Vini.

Il Soave Superiore Docg ed il Recioto di Soave dalla vendemmia 2010 potranno essere prodotti esclusivamente con vitigni storici quali la garganega e il trebbiano di Soave, vengono quindi esclusi lo Chardonnay ed il Pinot Bianco. Quest’ultimo non potrà inoltre essere utilizzato come vitigno base del Soave Doc. In vigna vengono ridefiniti i sistemi di allevamento con il recupero della pergola soavese con la tradizionale apertura nell’interfilare.

Le nuove tendenze di consumo più orientate a vini freschi e fruttati hanno suggerito una ridefinizione degli estratti fissandoli a 17 grammi/litri per il Soave Classico e Colli Scaligeri e a 19grammi/litro per il Soave Superiore Docg. Nell’ambito del Soave Superiore è anticipata l’immissione al consumo al 1° aprile mentre per la tipologia Riserva la data di commercializzazione è stata individuata nel 1° novembre. In entrambi i casi è stato tolto l’obbligo dell’affinamento in bottiglia. Le nuove regole vanno quindi sostanzialmente a ridefinire un prodotto dalla forte identità territoriale ma con un più marcato orientamento alle moderne tendenze di consumo.

"Le nuove regole – afferma Arturo Stocchetti, presidente del Consorzio di Soave – giungono in un momento particolarmente significativo per la denominazione. Sul fronte produttivo i dati vendemmiali 2009 confermano un sostanziale nuovo equilibrio tra domanda ed offerta, dovuto sia alla costante azione di monitoraggio delle produzioni in vigna, sia alla decisione di ridurre a 130 quintali per ettaro le rese per il Soave Doc e per il Soave Classico. Per quanto riguarda la commercializzazione, nonostante un contesto internazionale difficile, soprattutto per i mercati inglese e tedesco dove nell’ultimo anno tante denominazioni italiane hanno mostrato segni di sofferenza, il Soave rimane un vino di riferimento".

In merito all’imbottigliato i dati si riconfermano in linea con il 2008 – un risultato molto positivo in relazione al generale andamento dei mercati – diretta conseguenza questa dei contratti di vendita confermati per quanto riguarda il comparto della distribuzione moderna tedesca e inglese.

Situazione analoga anche per il Soave sfuso che raggiunge le grandi centrali di imbottigliamento del Nord Europa e che, come per l’annata appena chiusa, si attesta intorno ai 50.000 ettolitri.

E mentre si rimane in attesa dei dati sul fronte statunitense, arriva una importante nota positiva dal mercato interno, spesso sottovalutato dai produttori del Soave.

In base ai consuntivi relativi alla grande distribuzione e recentemente rilevati, si conferma infatti un’ulteriore crescita in volume e valore delle vendite pari ad +14% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con una generale tenuta dei prezzi medi a bottiglia.

In questo contesto di confortanti notizie il Consorzio ha avviato una importante azione promozionale che interessa nel 2010 soprattutto Stati Uniti e Canada, con numerosi progetti tesi alla valorizzazione e al sostegno delle aziende socie.




Fonte: Lucia Vesentini