Italia 24/04/2023

Bacini per l’irrigazione, agrofotovoltaico, contratti di filiera e di distretto: le priorità agricole per il PNRR

Bacini per l’irrigazione, agrofotovoltaico, contratti di filiera e di distretto: le priorità agricole per il PNRR

In corso un lavoro per capire quali di questi interventi non possono essere realizzati. Sul fronte energetico risorse per 2,7 miliardi


Velocizzare i tempi, porre attenzione alla qualità della spesa e trasferire eventuali risorse rimanenti sui bandi di maggior successo, come quello dei contratti di filiera che ha ricevuto una richiesta sette volte maggiore delle risorse a disposizione. Sono queste alcune delle numerose proposte emerse nell’incontro che cinque associazioni di rappresentanza del settore agricolo – Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri e Unsic - hanno avuto con il ministro Fitto sul Pnrr.

Al centro del confronto tra il governo e il partenariato economico e sociale c’è stata l’introduzione nel Piano del capitolo RePowerEu, che mette in campo importanti interventi sul fronte energetico grazie a risorse per due miliardi e 700 milioni a fondo perduto.

Il ministro Fitto ha ricordato – fa sapere una nota dell’Unsic - che “a soli tre anni e due mesi dalla conclusione del Pnrr l’obiettivo è quello di verificare le proiezioni sugli interventi che con assoluta certezza non possono completare il proprio iter e andare a collaudo a giugno del 2026”.

Il ministro ha fatto sapere che è in corso “un lavoro specifico per capire quali di questi interventi non possono essere realizzati, capire come recuperarli e come riutilizzare le risorse che dovessero liberarsi”.

Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, ha messo l’accento sulla questione siccità, che solo nel 2022 ha fatto perdere sei miliardi di euro in termini di valore nella filiera agroalimentare, evidenziando che “l’irrigazione è di fondamentale importanza soprattutto se vogliamo puntare ad una maggiore autoefficienza in termini di capacità produttiva.

Tra le proposte di Coldiretti anche i crediti di carbonio e il sostegno all’agrofotovoltaico, con pannelli fotovoltaici sospesi.

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha posto l’accento sulla transizione 4.0 affermando che “non si può immaginare un’agricoltura non digitalizzata nel 2026, il ritardo su questo tema rischia di farci tagliare totalmente fuori dal mercato”.

Tommaso Battista, presidente Copagri, ha individuato tre settori cui destinare eventuali fondi residui: il bando per lo sviluppo della logistica nel settore agricolo, i contratti di filiera “importanti per evitare speculazioni sul prezzo del prodotto all’agricoltore”, e i contratti di distretto.

Gianmichele Passarini, vicepresidente Cia, ha richiamato il tema dei biocombustibili, ponendo l’attenzione sulla sostenibilità dei processi di produzione. “Il vero tema nella riconversione degli impianti di gas è che purtroppo abbiamo un’emissione di CO2 che oggi ci penalizza – ha detto. Per la produzione di metano sintetico, “tanta CH4 otteniamo e tanta CO2 immettiamo nell’aria – ha aggiunto. “Quindi la sfida sarà riuscire a compensare quella parte di CO2 che immettiamo per rendere sostenibile tutto il processo – ha concluso.

Giampiero Castellotti, in rappresentanza dell’Unsic, ha posto l’accento sulla necessità di “uniformare normative nazionali e regionali per evitare difformità nel trattamento di aziende che operano in territori diversi” e ha illustrato due proposte: attingere dall’esperienza delle ‘Intese generali quadro’ sottoscritte da governo e Regioni per opere per le quali l’interesse regionale risulti concorrente con il preminente interesse nazionale e ha ricordato le tecnologie “no dig”, cioè senza demolizione nella zona interessata dall’operazione, riducendo così pesanti impatti ambientali”.

I sindacati ha giudicato con favore la semplificazione delle procedure e l’interconnessione organica dei fondi, premesse indispensabili per l’affermazione complessiva del Piano.

di C. S.