Italia
La Doc Valpolicella si dà nuove regole
Quattro le grandi modifiche: l'uvaggio di Corvinone per i vini Doc e Docg, l'innalzamento da 3 a 4 anni del ciclo vegetativo per le uve di Amarone e Recioto, l'estensione del tappo a vite per il Valpolicella, le nuove disposizioni per la produzione del Valpolicella Ripasso
27 agosto 2019 | C. S.
Iter concluso per le modifiche dei quattro disciplinari di produzione di "Valpolicella", "Valpolicella Ripasso", "Amarone" e "Recioto", che dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale sono ora esecutive per tutta la filiera della denominazione veneta.
Sono quattro i punti principali della revisione normativa attuata dal Consorzio di Tutela Vini Valpolicella: la modifica delle percentuali di uve di Corvinone per i vini Doc e Docg; l'innalzamento da 3 a 4 anni del ciclo vegetativo del vigneto per le uve di Amarone e Recioto; l'estensione del tappo a vite per il Valpolicella; le nuove disposizioni per la produzione del Valpolicella Ripasso, vino sempre più strategico per l'economia dell'area.
"Sono misure che daranno già i primi risultati con la vendemmia 2019" ha annunciato il direttore del Consorzio Tutela Vini Valpolicella Olga Bussinello, sottolineando che si tratta di "un bel traguardo, il primo passo per questi disciplinari è stato nel 2012. Un percorso molto lungo che si è protratto negli anni perché si sono accavallate varie problematiche".
Due le direttrici primarie del Consorzio alla base delle variazioni dei disciplinari introdotti nel 1968 e modificati per l'ultima volta nel 2010: il perseguimento di una politica indirizzata a salvaguardare l'esclusività qualitativa dei vini espressione di questo territorio vocato, e a garantire, nel contempo, la redditività vitivinicola della denominazione e quindi la remuneratività alle aziende.
"L'evoluzione costante dei mercati, la fluttuazione della domanda di vini della nostra denominazione e il rapido incremento del vigneto complessivo della prima Dop di vino rosso del Veneto cresciuto di quasi il 30% negli ultimi 10 anni e oggi prossimo agli 8.200 ettari di superficie vitata - ha detto il presidente del Consorzio Tutela Vini Valpolicella, Andrea Sartori - ci hanno spinto ad adottare una visione e una programmazione di lungo termine".
"Le nuove disposizioni - ha aggiunto - sono il risultato di un'attività consortile sempre più indirizzata alla qualità, che oggi è un valore oggettivo imprescindibile di un brand famoso in tutto il mondo, sul quale le aziende della Valpolicella hanno fondato la propria reputazione e il proprio posizionamento sui mercati esteri". "I nuovi disciplinari offrono spunti per futuri confronti in ottica di una ulteriore gestione qualitativa del prodotto" ha concluso Sartori