Italia 27/07/2018

Il grano italiano in affanno: crolla la produzione

Nonostante siano in crescita del 7% le superfici nazionali a frumento tenero, si registra un calo della produzione da 2.7 a 2.5 milioni di tonnellate nell’ultimo anno. Simile trend anche per il grano duro


Le stime della campagna dei cereali a paglia 2018, appena conclusa, non mostrano nulla di buono. Nonostante siano in crescita del 7% le superfici nazionali a frumento tenero (+15% nel Nord Est), si registra un calo della produzione da 2.7 a 2.5 milioni di tonnellate nell’ultimo anno; con un balzo, però, dei grani di forza che ora rappresentano il 35% degli ettari a tenero rispetto al 17% di tre anni fa e che si contraddistinguono per gli ottimi risultati in termini qualitativi e di resa.

Aumentano anche le superfici a frumento duro (+2,6%), ma la produzione crolla da 4.2 a 3.7 milioni di tonnellate.

Nei cereali autunnali, si accentua di un ulteriore 5% la contrazione degli ettari coltivati a mais, che si aggiunge ai segni meno degli anni scorsi. Dal 2004, infatti, la produzione maidicola nazionale si è quasi dimezzata passando da oltre 10 a 6 milioni di tonnellate. Così il nostro paese diventa sempre più deficitario e importatore.

Bisogna accelerare i tempi e costituire filiere agroindustriali più efficienti. Il Comitato commerciale ANB Coop/Isa si riunisce trimestralmente dal 2014, con player di rilievo nazionali ed esteri, realtà produttive e industriali di molte regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Toscana, Umbria e Marche), persino cooperative d'oltralpe come la francese Ocealia. All’incontro bolognese ha partecipato anche Sergey Feofilov, direttore di UkrAgroConsult, società di consulenza ucraina. "In un momento in cui lo spettro dei dazi spaventa i mercati – ha sottolineato il presidente Gambi - il nostro Comitato intende andare oltre e guardare con interesse ai paesi che si affacciano sul Mar Nero, produttori emergenti di materie prime agricole".

di C. S.