Italia
Arachidi Made in Tuscany, un nuovo progetto a Venturina (LI)
25 settembre 2013 | C. S.
Venturina come il Texas: è nella Val di Cornia la capitale delle noccioline americane. Croccanti, o se preferite, tostate, sgusciate per assecondare il classico negroni d’aperitivo o per impreziosire cantuccini e dolcetti fatti in casa: anche le arachidi, produzione “originale” nel panorama toscano e nazionale (solo un altro paio di realtà le producono nel nostro paese), scoprono la “filiera corta” ed il progetto di Campagna Amica di Coldiretti. Marco Razzolini non è (ancora) famoso come Jimmy Carter popolare, prima di diventare Presidente degli Stati Uniti d’America, per essere un grandissimo produttore di burro di arachidi, ma dalle parti della Val di Cornia il suo “sogno” di produrre arachidi Made in Tuscany ha iniziato a vincere le iniziali perplessità. E non solo perché le noccioline, dal sapore dolce, non convenzionale rispetto a quelle che siamoabituati a mangiare, sono squisite. Ora tutti, dalle aziende agricole confinanti come l’azienda di Francesco Montagnani, che per la prima volta ha “seminato” e raccolto arachidi, alle pasticcerie e “fabbriche” di dolci, sono incuriositi ed interessati dalla novità. “C’è chi dubitava – confida Marco – che non si potessero produrre arachidi in Toscana; che non c’erano le condizioni climatiche, che sarebbe stato un suicidio imprenditoriale. Noi abbiamo dimostrato che non è solo possibile produrre arachidi di qualità, con metodi tradizionali, riutilizzando gli scarti per la concimazione ma che sono ancora probabilmente migliori rispetto a quelle in commercio e di importazione. A dirlo è uno che le noccioline le ha vendute per tanti anni in giro per sagre, fiere e feste paesane e che conosce bene il prodotto”. Oggi le arachidi di Venturina sono uno dei prodotti più apprezzati dei mercati di Campagna Amica (per conoscere tutti gli appuntamenti vai su www.campagnamica.it) dove le noccioline Made in Venturina vengono addirittura “tostate” in diretta con un antico tostatore alimentato con legna di faggio e completamente costruito in ghisa. “Ci ha aperto un nuovo mondo il progetto di Coldiretti per una filiera corta tutta italiana – confessa – che rispecchia la nostra filosofia di produzione improntata sulla qualità”. Una filosofia che ricorda Simone Ferri Graziani, Presidente Provinciale Coldiretti: “prodotti di qualità al giusto prezzo; stagionalità, tracciabilità, sostenibilità e filiera corta. Sono questi gli elementi che fanno la differenza e che spingono il consumatore verso lanostra rete di prodotti a km zero”.
La piccola produzione di noccioline, una goccia nel mare di tonnellate prodotte da Usa, Cina e paesi africani, è figlia di appena 3 ettari di “terroir” assetato ed sabbioso incastrato tra campi d’ortaggi e girasoli che Marco e la moglie, Stefania Paggetti, hanno scupolosamente scelto ed acquistato nel 2007. “Seminare, veder crescere, raccogliere e poi vendere direttamente gli arachidi ha tutt’un altro sapore imprenditoriale; – spiega Marco – oggi facciamo i mercati, in giro per tutta la Toscana e per l’Italia, e ci spremiamo per raccontare cosa c’è dietro le nostre noccioline, come prepariamo il burro di arachidi, i cantuccini, il croccante. La gente apprezza, ha smesso di sgranocchiare soltanto”.
Facile da coltivare, la produzione di arachidi garantisce un reddito superiore a quello dei tradizionali seminativi come mais, soia e grano senza per altro richiedere particolari investimenti. La raccolta è appena terminata: “avremo un prodotto eccellente”. Questa stagione regalerà circa 60 quintali di arachidi che potremo iniziare a gustarci dalla metà di ottobre, “il tempo della essiccatura che dura circa 40 giorni e ha lo stesso scopo della barrique per il vino”. In pochi anni l’azienda agricola di Stefania e Marco è riuscita con investimenti e sacrifici a completare il ciclo di lavorazione in azienda (semina, trebbiatura, vagliatura e stagionatura) e ad ampliare la gamma di prodotti che vendono direttamente ai mercati. Da mesi stanno lavorando ad menu a base di arachidi. “Il primo è pronto – confessa Stefania –, ed anche per la seconda portata ci siamo quasi. Per i dolci c’è solo l’imbarazzo della scelta. La granella di arachidi? Noi la mettiamo ovunque. Ma sul gelato – fidatevi - è imbattibile”.