Italia
I Vignaioli Indipendenti, tutti uniti, sono pronti a scrivere da protagonisti
03 dicembre 2012 | C. S.
Si è aperta con la tavola rotonda sul tema “Il Vignaiolo artefice del suo futuro” la 2ª edizione del MERCATO DEI VINI DEI VIGNAIOLI INDIPENDENTI.
I Vignaioli associati a FIVI, Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, si sono confrontati sulle prospettive future del loro mestiere e del settore vitivinicolo italiano e internazionale.
Il Presidente Costantino Charrère (Vignaiolo in Val D’Aosta) ha introdotto l’affollato incontro annunciando ufficialmente che FIVI ha ottenuto il riconoscimento giuridico da parte dello Stato Italiano, passaggio fondamentale per poter interloquire con le istituzioni nazionali ed europee tutelando i diritti dei piccoli e piccolissimi produttori.
Il Consigliere Ampelio Bucci (Vignaiolo nelle Marche) ha spiegato come il mestiere del Vignaiolo si sia “allargato”; oggi ogni produttore è anche commerciante e comunicatore dei propri prodotti, inoltre deve seguire le numerose pratiche burocratiche imposte da un sistema ormai opprimente.
Da soli l’impresa è ardua mentre se si fa rete, se si cammina uniti verso lo stesso obiettivo, il peso delle iniziative è maggiore ed è possibile incidere nelle scelte in campo di politica agricola.
Ne è dimostrazione il DOSSIER BUROCRAZIA, un completo e approfondito studio sulla soffocante burocrazia gravante sulle imprese vitivinicole, che propone soluzioni concrete e buon senso per il miglioramento della situazione. Il Dossier sta riscuotendo grande interesse nel settore ed e all’esami del Ministero dell’Agricoltura.
Matilde Poggi (Vignaiola in Veneto), VicePresidente, ha ricordato i vari fronti su cui è impegnata FIVI, insieme ai colleghi di CEVI (Confédération Européenne des Vignerons Indépendants), ovvero la mobilitazione per il mantenimento dei diritti di impianto dei vigneti, la possibilità per i Vignaioli di vendere il loro vino direttamente ai privati in tutta Europa e l’adesione al programma Wine in Moderation per la promozione del consumo responsabile di vino.
Un concetto fondamentale è stato ribadito dall’On. Massimo Fiorio, parlamentare italiano molto attento ai temi agricoli e della viticoltura in particolare: il vino non è una bevanda come le altre ma è cultura, territorio, tradizioni, fare e sapere artigianale. È vitale che questo concetto venga difeso e affermato a livello globale.
Saverio Petrilli (Vignaiolo inToscana), segr. nazionale FIVI, ha sottolineato gli elementi cardine della storia e del presente del mondo del vino italiano, la famiglia alla base del mestiere, l’etica del territorio intesa come rispetto della terra e sua valorizzazione attraverso il lavoro del Vignaiolo, l’unicità dei tanti terroir italiani, la trasparenza del fare vino visibile già dalle etichette.
Uno sguardo al resto del mondo è stato fornito da Daniele Cernilli, uno fra i più noti giornalisti del vino italiano, che ha chiesto di intervenire per evidenziare che far parte di un’associazione quale è Fivi rappresenta per i piccoli Vignaioli uno strumento necessario per poter accedere ai futuri mercati, quale quello cinese, che chiedono sempre maggiori garanzie nel campo delle importazioni di prodotti.
A chiudere l’incontro che ha riunito moltissimi produttori provenienti da tutta Italia è stato l’accorato appello di Walter Massa (Vignaiolo in Piemonte) verso un maggiore contributo di ciascuno a costruire concretamente il futuro del mondo del vino.
È necessario uno scatto di orgoglio e di partecipazione, perché i Vignaioli solo se insieme e uniti possono innalzare il “PIL etico”, oltre che economico, del mondo vino.